di Melissa Martina e Luca D’Amico –

Ennio De Giorgi costituisce uno dei vari esempi di genialità italiana nel ventesimo secolo. Nasce a Lecce nel 1928, da un padre salentino e una madre di Capodistria (Slovenia). Dopo aver conseguito la maturità classica a Lecce nel 1946, si iscrive subito alla facoltà di ingegneria di Roma, dove diversi illustri docenti si accorgono della sua eccezionale abilità nella matematica, convincendolo a cambiare corso.

Dopo aver ottenuto nel 1958 una cattedra a Messina, passa nell’anno successivo alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove svolge attività didattica e scientifica di altissimo livello. De Giorgi raggiunge fama internazionale risolvendo uno dei ventitré problemi posti da David Hilbert. Il problema da lui risolto (il numero diciannove), che anticipa la soluzione del matematico John Nash, riguardava la regolarità delle funzioni di minima energia per i vari modelli fisici, per la quale lui dà una risoluzione che è passata alla storia con il nome “Teorema De Giorgi”. Dopo la pubblicazione della risoluzione del diciannovesimo problema da parte di Nash, gli scienziati internazionali vengono a conoscenza della soluzione di De Giorgi, pubblicata tre anni prima su una rivista scientifica italiana poco conosciuta. Le due soluzioni vengono successivamente unite creando il famoso teorema Nash-De Giorgi, che riassume il perfetto incontro tra la risoluzione rigorosa del matematico italiano e la risoluzione meno nitida dell’economista statunitense.

Il discorso legato a De Giorgi fa parte di un contesto di varie menti geniali che, nel XX sec. hanno dato prova delle loro elevate abilità in molteplici campi e che sono stati riconosciuti in vari convegni svolti in Europa e nel mondo. Tra i riconoscimenti più ambiti c’è il premio Wolf, riconoscimento che viene assegnato annualmente nel periodo primaverile in Israele. Numerosi fisici e matematici internazionali hanno avuto il privilegio di ricevere questo prestigioso titolo, tra cui Steven Hawking, principale esponente della cosmologia quantistica grazie alla sua teoria sui buchi neri.