di Siria Calcagni

Eccoli giunti alla terza giornata nella bella isola di Procida iniziata con una abbondante colazione, tutti i ragazzi hanno fatto rifornimento di zuccheri in vista della lunga giornata e appena pronti si sono incamminati verso l’istituto di istruzione superiore Caracciolo come degli sherpa del Nepal; già provati dalla giornata precedente, con tutti i muscoli indolenziti, anche quelli che hanno scoperto di avere… a loro insaputa.

Dopo essersi incontrati con le ragazze procidane, si sono diretti all’istituto nautico dove gli del De Giorgi hanno presentato con molto entusiasmo i loro progetti realizzati in vista del viaggio nell’isola. 

Successivamente si sono divisi in tre gruppi e sono stati accompagnati dai ragazzi procidani come dei conquistadores spagnoli alla scoperta di alcune attività che si svolgevano nella scuola. Tappa finale, museo nautico che racchiude l’evoluzione della navigazione nel tempo.

Dopo, come veri turisti si sono fermati ad acquistare alcuni souvenir. Molti hanno svaligiato il negozio come accumulatori seriali per prendere un regalo a zii, nonni, cugini, genitori, prozii, nipoti, vicini, cani e gatti. 

Finalmente felici come bambini il giorno di Natale per i loro acquisti, si sono fiondati sui panini, poi non soddisfatti hanno assaggiato anche il dolce tipico di procida, ovvero la lingua, una sfoglia ripieni di crema al limone o la “frollicella”, bomba di pasta frolla farcita di crema.

Con la pancia piena si sono diretti verso il ponte (collega Procida con l’isola di Vivara) alcuni affranti e stanchi come dei pensionati in libera uscita da qualche RSA hanno si sono stipati su un mini-bus urbano largo q.b., altri invece hanno percorso tutta la strada a piedi, credendosi ormai provetti Filippide in salsa nostrana, per poi spiaggiarsi sotto le “due Sorelle” procidane per girare qualche video-clip. 

Arrivati in cima al ponte la vista era mozzafiato sembrava di stare al centro del mondo, si sentivano travolti da un insolito destino nel mezzo del mar Tirreno e dal fruscio del vento, e per un momento si sono scordati di tutto e tutti.

Infine stremati anche oggi dalle discese ardite e dalle risalitesi sono diretti finalmente in hotel per rilassarsi e iniziare la lunga mission impossible di preparazione/restauro per la serata di gala in pizzeria insieme con gli amici procidani.   

Le stanze erano sotto sopra tutti intenti a prepararsi, capelli, vestiti, trucco e parrucco, accessori, cravatte, giacche, tacchi, trasformazioni da filtro-lourdes… la confusione era generalei.

Finalmente pronti per uscire i ragazzi si sono diretti  in pellegrinaggio al locale l’Agave dove a ritmo di musica, cantando e ballando hanno passato la loro ultima serata a Procida in compagnia dei ragazzi e dei professori e della dirigente scolastica della scuola ospitante. 

In chiusura di questa bellissima esperienza i prof di Procida hanno voluto omaggiare questo progetto con una torta per festeggiare l’incontro tra Procida e Lecce.

La fotogallery