Tra tutte le squadre del nostro campionato principale, quella che in questo periodo ha fatto più scalpore a livello calcistico e mediatico è stata indubbiamente il Benevento.

Salito dopo ben 87 anni in serie B, dopo uno straordinario percorso in serie C, l’anno scorso è riuscito inaspettatamente a vincere i play off , battendo per 1-0 il Carpi in finale. Così, sotto la guida del mister Baroni, è stato raggiunto un traguardo incredibile e che per molti tifosi era sempre stato un vero e proprio sogno: la serie A. Occorre tuttavia evidenziare che prima dell’inizio del campionato, con una serie di trattative, la dirigenza ha praticamente sciolto la squadra artefice della qualificazione in A, commettendo a parer di molti un grosso errore. Sono stati venduti giocatori come Ceravolo o Cissè, che erano stati determinanti per il passaggio in serie A, per cercare di farne arrivare altri con una maggiore esperienza, come Coda o Djimisiti. L’inizio del percorso del Benevento in A è stato più che mai tragico e deludente: 13 sconfitte su 13, un record assoluto a livello europeo. Una piccola svolta si era vista con il cambio di allenatore, che aveva portato sulla panchina dei sanniti Roberto De Zerbi, ex CT del Palermo, ma a causa sia degli errori nel reparto difensivo sia di un po’ di sfortuna, la squadra era rimasta a 0 punti. Alle 15. 00 di domenica 03 dicembre, però, si è verificato un vero e proprio miracolo calcistico. Era in scena la sfida tra Benevento e Milan, anch’esso caratterizzato da un inizio di campionato tutt’altro che roseo e da un recente cambio di allenatore da Vincenzo Montella a Gennaro Gattuso. Inaspettatamente, il risultato finale è stato di 2-2 con un gol al 90° del portiere beneventano Alberto Brignoli. Si è interrotta così la terribile serie infinita di sconfitte che avevano portato il Benevento sulle pagine di tutti i giornali. Il pareggio ha poi scatenato la gioia di tutti i tifosi, come si può facilmente dedurre dall’intervista fatta ad uno di questi. Lei ha seguito il percorso del Benevento dall’inizio, cioè dalla Serie C alla Serie A. Cosa ne pensa di questo cammino?                          Senza dubbio è stata una cavalcata che ci ha portato nel giro di pochissimo tempo “dalle stalle alle stelle”. È stato un susseguirsi di risultati che ci hanno visti protagonisti inaspettatamente prima in Serie C poi in B; senza dubbio in A sono stati commessi degli errori a livello dirigenziale e tecnico ed ora ne stiamo pagando le conseguenze. Erano 87 anni che il Benevento non riusciva a vincere un Campionato di  Serie C. Cosa è stato per lei questo passaggio improvviso alla Serie B e poi addirittura in Serie A?Senza dubbio parliamo di un sogno che si è avverato. Ogni anno provavamo ad ottenere il successo calcistico ma non riuscivamo nell’impresa, perché all’ultimo momento sembrava mancare quel obiettivo anche per via della molta pressione sui giocatori; infine la Seria A è stata una sorpresa e continua ad essere un sogno ad occhi aperti. Quindi il Benevento è andato in Seria A  e però c’è stato questo inizio negativo. Lei se lo aspettava e se si a cosa attribuisce tutto ciò?Certamente ci aspettavamo un inizio difficile perché avevamo sostituito la maggior parte del gruppo di giocatori che ci aveva portato sino in A. Certo non era prevedibile una serie di 14 sconfitte iniziali e di battere così tutti i record nazionali ed europei. Lei ha parlato di errori della dirigenza. A questo proposito, cosa ne pensa del cambio di allenatore da Baroni a De Zerbi?Premesso che a Baroni vanno tutti i ringraziamenti per averci portato in Seria A, va detto che già dopo quatto o cinque partite si è capito che non riusciva più ormai a tenere il “pallino” dello spogliatoio e che quindi sarebbe stata una buona mossa cambiarlo prima. Ora con De Zerbi la squadra gioca più sicura dei propri mezzi e gli attaccanti hanno anche ritrovato la via del goal. Dopo tutte queste sconfitte è arrivato anche il momento del riscatto proprio con il Milan di Gattuso. Cosa ne pensa e soprattutto cosa ha provato?Ribadisco non era pensabile che ci sarebbe stato questo finale di partita. Ci aspettavamo un Milan più agguerrito dopo il recente cambio di allenatore. Abbiamo giocato con coraggio nonostante i nostri limiti tecnici. Poi la ciliegina sulla torta con il goal di Brignoli è stata un’emozione indescrivibile e ci ha ripagato dei molti episodi sfortunati in questo campionato. E adesso cosa si aspetta nel futuro di questo club?Attualmente pensiamo che la missione salvezza sia quasi impossibile, perché 14 sconfitte pesano, soprattutto se ottenute con squadre che lottano anch’esse per restare in A, ma sin quando non sarà l’aritmetica a decretare la nostra retrocessione, continueremo a sperare in un miracolo.