di Giovanni De Mariani

Le numerose assenze e una fase difensiva imbarazzante condannano il Lecce che al Via del Mare perde 4-1 contro il Milan.

Dopo 3 mesi e mezzo senza campionato ritorna in campo il Lecce contro una squadra che, nonostante l’uomo in meno, è riuscita a fermare sullo 0-0 in semifinale di Coppa Italia la capolista Juve. Mister Liverani per questa partita ha dovuto fare a meno di Barak, Deiola, Majer, Farias per infortunio e Donati per squalifica, quasi tutti essenziali nello scacchiere dei salentini. In panchina è andato, invece, Rossettini che non è in perfetta forma. Una situazione di totale emergenza aggravata dall’infortunio (che sembra grave) di Lapadula costretto a uscire alla fine del primo tempo per una doppia distorsione alla caviglia sinistra (è uscito in barella). A peggiorare ulteriormente il tutto si aggiunge una fase difensiva disastrosa e una condizione fisica e psicologica non adatta. Tutti questi fattori completano il quadro di una partita persa già in partenza.

Nel primo tempo si fanno sentire le assenze e il calo di tasso tecnico dimostrando, ahimé per i tifosi salentini, che la salvezza sarebbe un miracolo sportivo di mister Liverani, il quale deve lottare contro squadre decisamente più attrezzate della sua. Il Milan passa in vantaggio al 26′ su una dormita della difesa leccese: un cross forte di Çhalanoğlu che trova in mezzo solo Castillejo che è libero di mettere la palla in porta. Nonostante tutte le difficoltà il Lecce riesce a reagire e a trovare il goal del 1-1 con Meccariello, poi annullato per fuorigioco. 

Nella ripresa il Milan abbassa i ritmi e la squadra salentina segna il goal dell’1-1 su un rigore conquistato da Babacar e realizzato dal solito Mancosu. Tuttavia non passa neanche un minuto e al 55′ i milanisti passano nuovamente in vantaggio, su un’ennesima dormita della difesa leccese, con Bonaventura che ribatte in porte un tiro mal respinto da Gabriel. Due minuti più tardi il Milan trova anche il goal del 3-1 che stronca le ultime speranze dei salentini: su un corner battuto male dal Lecce, riparte il Milan con Çhalanoğlu che pesca solo Rebić, che davanti al portiere non può sbagliare. Al 72′ la squadra milanese trova anche il 4-1 con Leao che chiude definitivamente la partita.

Una prestazione imbarazzante che dimostra quanto il Lecce sia dietro per quanto riguarda la condizione fisica e psicologica, due aspetti che invece avevano caratterizzato i salentini prima del lockdown. In questo senso sono emblematiche le parole di mister Liverani nel post partita:《per il Lecce il lockdown è stato un problema importante, la squadra stava crescendo e nei due mesi di stop molti giocatori non hanno potuto mantenere la condizione. […] Troppa gente ha staccato mentalmente, anche tanti fisicamente. Alcuni per paura si sono fermati completamente per due mesi.》 Queste parole sono di una gravità inaudita perché testimoniano il fatto che il Lecce non è pronto a sostenere questo finale di campionato. Ci viene da pensare, inoltre, che i numerosi infortuni siano dovuti maggiormente al pesante lavoro di preparazione che, chi è stato fermo per mesi, non è in grado di sopportare. 

Questa partita ci ha testimoniato il fatto che il Lecce non ha la rosa adatta per affrontare al meglio la Serie A e che dovranno essere fatti grandi sacrifici dalla società qualora i salentini riuscissero a salvarsi. Tuttavia ora è necessario concentrarsi sulla partita di venerdì sera contro la Juventus, nella quale è necessaria una reazione. Si spera di poter recuperare dei giocatori e una forma un po’ più accettabile per provare a realizzare un miracolo.