Strano ma vero, in questo weekend la nostra serie A si è resa protagonista (indirettamente) degli altri quattro principali campionati europei.

Partiamo dalla Spagna, dove un gol allo scadere di Giampaolo Pazzini, che da eterno panchinaro con Pecchia diventa l’uomo copertina di Marca, consente al suo Levante di bloccare sul pareggio il Real Madrid. Ma allora sarà stato Pecchia a non vederci bene sul talento toscano, o magari è stato Juan Muñiz a rivitalizzare il Pazzo? Passiamo quindi alla Francia dove il tricolore italico si è reso protagonista del big match della 24a giornata di Ligue 1 fra Monaco e Olympique Lione; infatti non tutti sanno che tra le fila della compagine monegasca giocano tre talenti esplosi proprio a casa nostra: parliamo degli ex Bari e Palermo Kamil Glik e Andrea Raggi, e dell’ex biancoceleste Keita Balde. I primi due si sono messi in mostra nel reparto arretrato fermando le incursioni di fenomeni del calibro di Fekir e Depay, mentre l’ala senegalese si è reso protagonista di un bellissimo gol e di un’espulsione un po’ ingenua per doppia ammonizione, giusto per far capire che la copertina doveva essere sua ad ogni costo. Spostiamoci di qualche chilometro in terra tedesca, e più precisamente alla Volkswagen Arena di Wolfsburg, dove una zampata dell’ex viola Mario Gomez (genio incompreso da noi) consente allo Stoccarda di pareggiare su uno campi più insidiosi della Bundesliga e di uscire dalla zona calda della classifica. Infine, non poteva certo mancare il “campionato più bello del mondo”, l’amata Premier League. La nostra attenzione si è focalizzata sul match del Monday Night tra Watford e Chelsea, compagini entrambe “ricche” di serie A. I Blues dopo la figuraccia a Stamford Bridge contro il Bournemouth, capitolano anche contro gli Hornets. Hazard all’82’ sembra salvare la panchina di Conte, ma nel finale gli ospiti crollano subendo le reti dell’ex Milan Deulofeu e dell’ex Juve Pereyra, creando una crisi senza precedenti per l’Antonio nazionale. “DREAM TEAM” SERIE ACRAGNO (7) : Primo tempo da spettatore non pagante, bravissimo nel finale a cancellare la conclusione di Paloschi e a dire no ad un tiro ben angolato di Antenucci. MANCINI (7) : Un ragazzino che gioca come uno dei centrali più esperti. Sarebbe stato il migliore in campo anche senza il primo gol in A. Impeccabile in difesa, tiene a bada Meggiorini senza rischiare mai e probabilmente a Bergamo cominciano già a sentire meno il peso della partenza di Caldara a fine stagione. CASTÁN (7) : Non sbaglia praticamente nulla nella sua partita, annulla Antenucci e si toglie anche lo sfizio dell’assist per Sau, un tacco meraviglioso che manda in tilt la difesa spallina. Mostruoso. ALEX SANDRO (7, 5) : Sfrutta uno svarione difensivo dei neroverdi per tornare al gol dopo 134 giorni, allunga a Khedira il pallone del 2-0  e ritorna ad ottenere un voto alto in pagella. La Juventus, per fare grandi cose, ha bisogno di lui. E, forse, ci siamo. SUSO (7) : Con un missile terra-aria da 30 metri spazza via le critiche e le resistenze friulane. Si prende sempre sulle spalle la squadra in fase offensiva e la difesa bianconera lo vede soltanto col binocolo. Resta sicuramente il giocatore di maggior classe della rosa, tutto il resto è noia. LAXALT (7) : Contro i biancocelesti ha dimostrato il perchè dell’interessamento di numerosi top club europei: non sembra accusare mai la stanchezza, corre come un treno sulla fascia, sbaglia pochissimi passaggi. E segna anche due volte: il primo gol gli viene annullato dal VAR per un controllo col braccio, ma poi l’uruguaiano si prende la rivincita realizzando con un perfetto colpo di testa la rete decisiva. KHEDIRA (7, 5) : Sale in cattedra con una doppietta fin troppo facile per lui, non contento regala anche un assist a Pjanic con una sponda precisa e tutto questo in un unico tempo di gioco. Il tedesco, in queste condizioni, rappresenta una pedina imprescindibile. CHIESA (7) : Nonostante un primo tempo in ombra, appare comunque un ragazzo instancabile, sempre pronto a destreggiarsi tra fase offensiva e fase difensiva. È quando sembrava voler indirizzare la partita verso un pareggio, ecco che Chiesa junior decide di prendersi la scena, superare Helander e guardare De Maio chinarsi ai suoi piedi. Federico, figlio di Enrico, Sovrano di Firenze. ÜNDER (7) : Gli bastano pochi secondi per spaccare la partita e per ripagare la fiducia del mister che lo ha nuovamente preferito a Perotti. Nella ripresa perde lucidità, ma il suo gol è decisivo. Ben arrivata Furia turca. HIGUAÍN (8) : Realizza la prima tripletta con la Juventus. Passa il primo tempo vedendo la palla entrare a ripetizione nella porta avversaria, e allora nella ripresa si mette in proprio e realizza tre capolavori: di potenza il primo, di tecnica il secondo, d’astuzia il terzo. È tornato El Pipita. MERTENS (7) : È proprio il maghetto a sbloccare il risultato in terra di streghe con un guizzo spettacolare al 20’ del primo tempo. Quasi allo stesso modo sfiora il raddoppio. Un po’ meno brillante nel secondo tempo, è costretto ad uscire per infortunio.