di Giovanni De Mariani

Una squadra di leoni vince contro il Pordenone e riporta in Serie A il Lecce dopo 2 anni.

Analisi del campionato

Basta un 1-0 per chiudere nei migliori dei modi una stagione da favola che difficilmente il popolo salentino dimenticherà. Una cavalcata incredibile che, nonostante gli ostacoli e le difficoltà affrontate durante il cammino, porta i salentini a chiudere il campionato in prima posizione a 71 punti. Smaltita la sbornia promozione occorre però concentrarsi sin da subito per programmare al meglio la prossima stagione in cui si dovrà fare di tutto per rimanere nella massima serie. Affinché ciò sia possibile è necessario innanzitutto ripartire dalla spina dorsale che ha reso possibile questa promozione, ossia Lucioni-Hjulmand-Strefezza-Coda. Infatti su di loro si dovrà costruire una squadra sicuramente giovane, come da direttive della dirigenza, ma che sia composta anche da giocatori di qualità e di personalità che possa reggere il salto di categoria. Inoltre sarà fondamentale migliorare la proposta di gioco, proponendo un calcio più propositivo, se i salentini non vorranno farsi sopraffare dagli avversari. Baroni ha dimostrato per buona parte della stagione di essere in grado di mettere la squadra nelle condizioni di giocare un bel calcio e dunque i tifosi giallorossi possono essere fiduciosi del fatto che sarà capace di guidare i suoi ragazzi verso l’obiettivo salvezza.

Formazione ufficiale

Il Lecce si schiera con il suo classico 4-3-3: in porta Gabriel; difesa a 4 con Gendrey e Gallo sulle fasce per dare maggiore spinta offensiva alla squadra; centrali Lucioni e Tuia; in mezzo al campo l’insostituibile Hjulmand, titolare 37 partite su 38; a fianco a lui oltre a Gargiulo torna Majer, per dare una maggiore mano a in fase di impostazione alla squadra; in attacco confermato il tridente Di Mariano-Coda-Strefezza.

Primo tempo

Partita dominata dai salentini che sin dal primo tempo mettono sotto pressione gli avversari e vanno più volte vicini al gol dell’1-0. Tuttavia la poca concretezza e cattiveria sotto porta non ha permesso loro di chiudere la prima frazione in vantaggio. Più di una volta questa stagione i giallorossi hanno pagato a caro prezzo lo scarso cinismo, ma non è questo il caso. Infatti il Pordenone non si è mai veramente reso pericoloso dalle parti di Gabriel, se non per un cross poi divenuto tiro, parato dal portiere brasiliano.

Secondo tempo

Nel secondo tempo il Lecce aumenta ulteriormente il ritmo per cercare di trovare il prima possibile il gol promozione. E proprio al 46′ i salentini trovano il vantaggio: dopo un bel giro palla dei ragazzi di mister Baroni, la palla arriva sui piedi di Di Mariano che dalla fascia sinistra se la porta sul destro e fa partire un cross perfetto dove arriva con i tempi giusti Majer che di testa punisce la difesa distratta dei friulani. Dopo l’1-0 i giallorossi arrivano più di una volta dalle parti di Fasolino ma sprecano troppo e la partita rimane in bilico fino alla fine. Tuttavia un’ottima gestione degli ultimi minuti permette al Lecce di finire il match senza grossi patemi, conquistando così il titolo di campioni della Serie B.