Novità che ha coinvolto le scuole italiane negli ultimi tre anni è l’alternanza scuola-lavoro, attività in cui gli studenti, frequentanti il triennio delle scuole superiori, hanno la possibilità di rapportarsi con il mondo del lavoro.

Questa novità porta gli studenti a frequentare aziende, strutture private o pubbliche (200 ore per i licei e 400 ore per istituti tecnici e professionali) al fine di applicare le conoscenze scolastiche sul campo di lavoro e indirizzare gli studenti sul futuro percorso universitario e professionale. Inoltre dall’anno scolastico 2018/2019, il percorso di alternanza sarà oggetto di verifica durante l’esame di stato orale. L’introduzione di questo progetto rappresenta sicuramente un’innovazione per la scuola italiana, ma allo stesso tempo è stata oggetto di critiche e disapprovazioni. I vantaggi sono molteplici, poichè in primo luogo fornisce esperienza agli studenti, che per la prima volta nella loro vita si inseriscono in un contesto diverso da quello scolastico, come  quello lavorativo. In secondo luogo, consente di avere le idee più chiare sul percorso di studi che i ragazzi vorranno affrontare una volta finita la scuola superiore attraverso lo svolgimento di attività di alternanza inerenti agli interessi e le passioni dei ragazzi stessi e l’apprendimento di cose nuove all’interno della struttura che si frequenta, come in qualche caso sembra sia stato un call center o un Mac Donald. Le discussioni sono avvenute perchè molto spesso gli studenti vengono associati ad aziende o strutture che non hanno nulla a che fare con il proprio percorso di studi, ciò porta i ragazzi a non partecipare con interesse e perciò il tutto risulta inutile perchè non in linea con  gli obiettivi e gli scopi dell’alternanza. Un altro motivo di critica è stato il carico di lavoro che i datori assegnano agli studenti approfittando del fatto che quest’ultimi non devono ricevere nessuno stipendio e, pertanto, in alcuni casi svolgono lavori a solo vantaggio degli interessi economici del datore. Altra situazione registrata è quella opposta, cioè i datori di lavoro hanno dovuto dedicare tempo e risorse (umane ed economiche) per accompagnare nel percorso gli studenti senza alcun vantaggio per l’azienda stessa. In conclusione, a prescindere dalle criticità, più o meno evidenti di questo nuovo sistema, dovute alla poca organizzazione dal punto di vista pratico, è auspicabile che il sistema venga migliorato per far in modo che gli studenti vengano preparati davvero bene per affrontare il mondo del lavoro.