Giorgia Contursi e Marta Potì

In Italia si stimano tra i 500 e i 700 mila cani randagi. I cani vaganti sono tali soprattutto per due ragioni: abbandono o nascita da animali in libertà. Per garantire loro un futuro migliore esistono numerose associazioni presenti su tutto il territorio. Esse affrontano il problema ospitandoli in grandi e accoglienti rifugi.
Al fine di comprendere meglio la questione, ci siamo recate presso l’Associazione Nuova L.A.R.A di Lecce, la cui struttura di 2 ettari è immersa negli ulivi della campagna leccese, circondata da muretti a secco e dedicata interamente ai nostri amici a quattro zampe. Una volta arrivate, abbiamo posto alcune domande a Stefania, una volontaria lì presente.

Può spiegarci come nasce questa associazione?
Il progetto del Parco-Canile, interamente realizzato e finanziato dall’Associazione Nuova L.A.R.A. di Lecce, nasce dall’esigenza di superare la concezione e l’attuale realtà dei canili come luoghi di segregazione-separazione e si basa sul presupposto fondamentale del rispetto delle esigenze etologiche della specie canina. In altre parole, assicuriamo ai cani ricoverati l’indispensabile possibilità di movimento, varietà ambientale e socializzazione, al fine di evitare una vita alienante trascorsa permanentemente all’interno di un box.

Che cosa avete fatto per realizzare queste condizioni?
Beh, l’Associazione ha pensato anzitutto che il canile dovesse trovarsi in un ambiente naturale; pertanto, accanto alle aree di ricovero, sono stati previsti dei piccoli parchi alberati dove gli animali possono correre, giocare e ripararsi dalla calura estiva.

Quanti cani ospitate al momento?
Circa 300, ma nell’ultimo periodo ne sono stati adottati 40.»

Dove e come vengono suddivisi i cani?
Noi cerchiamo di capire il loro carattere e in base a questo li inseriamo con chi possono andare d’accordo negli appositi box. Inoltre, una volta al giorno escono per il cibo e per la pulizia del vano.

Come ci ha già accennato, i nostri amici vengono anche adottati. Ci può raccontare la storia di un’adozione recente?
La più recente riguarda Codino, un pastore tedesco di sei anni trovato da cucciolo sulla strada. È entrato nel nostro canile e ci è rimasto fino al mese scorso, quando una persona, vedendolo, senza esitazioni ha scelto proprio lui. Adesso la sua vita è totalmente cambiata e avrà l’affetto continuo di una famiglia. Noi non possiamo essere altro se non felicissimi.

Stefania, quando e perché ha deciso di diventare una volontaria?
E’ una passione che viene dall’infanzia, perché mio nonno era un amante degli animali, in particolare dei cani. Ho deciso di aderire al progetto di volontariato vedendo la realtà del fenomeno del randagismo nel Salento e mi sono detta : ‹Voglio agire per migliorare la situazione›.

Cosa direbbe a uno studente che non sa nulla di volontariato?
Che non sa che si perde! Fai del bene aiutando l’animale ma anche lui ti dà tanto. Consiglio a tutti di trascorrere del tempo con gli animali e di aiutarli, come farebbero con un essere umano.