Prosegue inarrestabile l’attività de “La bottega di Holden”, circolo culturale del Liceo.

Questa volta i ragazzi hanno organizzato un progetto di studio e di approfondimento delle periferie sociali, in particolare della periferia di Lecce denominata 167 B. Questa necessità è nata dal sentimento di confronto e di sensibilità verso chi purtroppo non può usufruire di tutti i benefici di cui noi quotidianamente godiamo e verso chi vive in situazioni di disagio a pochi chilometri dalla nostra scuola. La realtà leccese è molto eterogenea e  tanti sono gli aspetti da individuare. Il progetto è stato suddiviso in vari incontri, durante i quali i partecipanti analizzeranno i principali aspetti socio-economici che caratterizzano una periferia e in modo particolare, quella leccese. Dopo una prima fase di elaborazione e di strutturazione del progetto, il primo incontro si è aperto con la partecipazione di Rita Miglietta, architetto e assessore all’urbanistica del Comune di Lecce e Andrea Ferrieri, scrittore e sociologo. I due hanno dialogato insieme a ragazzi e professori, sulla storia della zona 167 leccese e sulle attuali condizioni del quartiere, riflettendo e proponendo anche alcune semplici modifiche riguardanti la zona che potrebbero migliorare la comunicazione e la coesione tra i residenti. I ragazzi della Bottega, però, non si accontentano solo di parlare ma vogliono realizzare qualcosa di concreto. A tal proposito, il secondo incontro del progetto consisterà in un sopralluogo nella zona per visitare le associazioni che lavorano nel quartiere come, ad esempio, “167/B Street” creata dai Fratelli Ferrieri. Inoltre, si avrà l’opportunità di parlare con le persone del luogo e di intervistare Toni Mannarini, creatore di una palestra sociale di vicinato, e con i parroci delle parrocchie che quotidianamente lottano contro la criminalità della zona e aiutano tantissime famiglie con la distribuzione di cibo e vestiti. L’obiettivo è proprio quello di raccogliere testimonianze e vedere realmente com’è la situazione nel quartiere, realizzando un vero reportage con foto e interviste, al fine di produrre un documento dove i ragazzi esporranno il loro studio, ricco di riflessioni e nuove proposte. Grazie a questo progetto, agli studenti sarà possibile comprendere meglio cosa vuol dire contribuire al miglioramento della comunità e come si può dar voce, partendo dalle piccole cose, a coloro che vengono emarginati dalla società. Un percorso nato da semplici riflessioni nella speranza di aiutare concretamente gli abitanti del quartiere e di sensibilizzare i giovani a guardare la propria città con occhi diversi.