La musica concede risposte, fa esternare emozioni, stimola gli animi.

“La vera musica, che sa far ridere e all’improvviso ti aiuta a piangere” canta Paolo Conte. La musica è il sottofondo delle nostre giornate, riempie i momenti vuoti e monopolizza i cuori. Rende vulnerabili, facili al cedimento o all’opposto scatena attimi intensi di gioia. La musica ci concede il piacere, è il senso di completezza che manca ai momenti vissuti per renderli analoghi a ciò che vedremmo solo nei film. E se dovessimo analizzarla da un punto di vista scientifico, il luogo comune che associa in modo figurato la musica a una vera e propria droga, risulterebbe fondato. La musica è così potente da rilasciare dopamina nel cervello, coinvolge i lobi temporali, il sistema vegetativo, quello comportamentale e motorio. È la fusione di ritmo, scrittura, composizione, melodia, che coordina il nostro sistema vitale nel momento in cui aumentiamo il volume o ci perdiamo tra gli stimoli uditivi dei brani che preferiamo. È proprio mentre percepiamo note, che stimoliamo i ricordi, le emozioni vengono a galla, il ritmo cardiaco aumenta o rallenta, così come la respirazione. Ci immergiamo in un mondo che va al di là dei vinili, delle crome, delle dinamiche, degli strumenti: iniziamo ad interagire con noi stessi, ci mettiamo alla prova, esterniamo le verità che risiedono nel nostro animo. Diventiamo esposti, sguarniti, sensibili. Associamo impulsi acustici a luoghi e persone, teniamo il tempo, contiamo i battiti, si sviluppa un ampio linguaggio del corpo e veniamo alla scoperta delle nostre preferenze, dei nostri gusti musicali, edifichiamo una personalità interamente nostra. “A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo. ”Alessandro D’Avenia. La musica diventa specchio del nostro stato d’animo, a livello emotivo e riflessivo. Citiamo continuamente i brani più disparati, perché in essi troviamo il senso di familiarità, di non abbandono, di uguaglianza. In essi troviamo ciò che proviamo anche noi. Perché, in fondo, le emozioni sono analoghe a tutti, possono mutare nelle dimostrazioni, ma alla base, la genesi non è diversa per nessuno. “La musica è l’unica arte che conferisca un senso alla parola assoluto. È l’assoluto vissuto, vissuto però tramite un’immensa illusione, visto che si dissolve subito al ristabilirsi del silenzio. È un assoluto effimero, un paradosso, insomma. Questa esperienza, per poter durare, deve essere rinnovata all’infinito, simile all’esperienza mistica, della quale, una volta ritornati alla quotidianità, non resta traccia. ” Emil Cioran