Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven (2000) è il secondo album in studio della misteriosa band canadese Godspeed You! Black Emperor, fondata nel 1994 a Montreal nel Quebec da Efrim Menuck (chitarra), Mike Moya (chitarra), e Mauro Pezzente (basso), organico che durante la registrazione del loro primo album F# A# ∞ (1998) arrivò a constare di 15 componenti per poi stabilizzarsi a 9 membri per la composizione di questo secondo progetto.

L’album della band canadese è un lavoro grandioso, incredibilmente meraviglioso, alternativamente elegiaco e feroce; la prima metà del disco presenta un suono estremamente raffinato rispetto a quello già cristallizzato nell’EP del 1999 Slow Riot, mentre la seconda metà è più votata alla sperimentazione con una batteria rock più sciolta e spericolati crescendo di purissimo rumore. Ciò non vuol dire che la prima metà del disco non sia fantastica, già nella prima traccia Storm e in particolare nella primissima parte (titolata Levez Vos Skinny Fists Comme Antennas to Heaven) che presenta una grazia quasi da valzer con un violino e un violoncello che crescono ed evolvono accompagnati da una chitarra e da una batteria quasi marziale che fa diventare la traccia un’esuberante marcia scandita anche da alcuni ottoni ma la composizione non esplode mai, è come se la parata passasse vicino all’ascoltatore e poi andasse via. La seconda parte Gathering Storm inizia con tre chitarre che si intrecciano finché, con l’entrata del violino, del violoncello e dei tom tonanti, i suoni si amalgamano, si amplificano e ricordano sperimentazioni alla Velvet Underground. Sette minuti dopo Cancer Towers on the Holy Road Hi-Way termina la canzone in una struggente paranoia con delle percussioni locomotive. Murray Ostril introduce la seconda parte dell’album con le sue reminiscenze degli anni d’oro di Coney Island, pura nostalgia per i bei vecchi tempi; la seconda parte di Sleep, Monhein è dominata dalla chitarra lamentosa di Efrim Menuck, da questa nenia scaturisce un incredibile insieme di suoni che si alzano dalle percussioni militari, ma invece di rilasciare la tensione, la band opta per un sostegno prolungato, quando anche le percussioni svaniscono del tutto, ciò che rimane è la chitarra tremolante. Dopo un’introduzione di una ripetitiva chitarra e alcuni sottili rintocchi Broken Windows, Locks of Love Part III erutta in rumore e l’avvento di percussioni veloci, quasi hip-hop, il tutto  è come uno shock. La vera innovazione, in un gruppo di nove membri deve essere congenitamente lenta. Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven ha successo perché usa a pieno tutte le capacità del gruppo in un modo incredibilmente originale, l’album da spazio a tutti i membri del gruppo lasciando momenti di pop/rock germogliare dove prima ci sarebbe stata una ghiaiosa sinfonia o un paesaggio sonoro. Il gruppo mostra di fare ciò che condanna al mondo di non fare: cambiare, evolvere, sperimentare con nuovi approcci, crescere. ecco perché i Godspeed You! Black Emperor e tutti gli altri profeti dell’Apocalisse a cui si riferiscono nella loro musica forse si sbagliano. Forse le cose migliorano, prima di peggiorare. 9/10