di Clara Vernaleone

Se stai leggendo quest’articolo c’è un’alta probabilità che tu sia un teenager del XXI secolo, amante della cultura pop e dei nuovi generi musicali che stanno spopolando negli ultimi anni. La trap e l’indie in particolare sono attualmente visti come una novità, la chiave per rimanere al passo con i tempi e per cavalcare l’onda della moda. Altrettanto popolare è il disprezzare tutto quello che ha visto l’apice del suo splendore prima degli anni ’90, poiché “non rispecchia le tendenze delle nuove generazioni”. Se anche tu sostieni questa tesi, che non è altro che un diffuso pregiudizio, stai partendo col piede sbagliato.

Il termine “rock” nasce nell’ambito musicale negli anni ’40: “rocking” indica infatti “l’estasi”, quel sentimento di intenso piacere che ci fa apparire distaccati dal mondo in cui viviamo. Tradotto nello slang giovanile, l'”estasi” corrisponde allo “sballo”. Negli anni ’60 questo genere musicale, ancora agli albori, diventa la voce degli adolescenti insoddisfatti della realtà in cui vivevano: sul palco e nella vita gli artisti rappresentano con le loro azioni i testi dei loro brani, assumono comportamenti ribelli e violenti spesso suscitando scandalo nel pubblico. Probabilmente è per questo motivo che molti associano ancora il rock a “rumore” dal punto di vista sonoro e “impetuosità” da quello comportamentale.

Molte cose sono cambiate da quei lontani anni ’60: il “rock” si è evoluto, non è più sinonimo di “provocazione” e i suoi interpreti hanno abbandonato i comportamenti provocatoriamente trasgressivi delle prime esibizioni. Con il passare degli anni i “rockers” si sono divisi in gruppi distinti a seconda di ciò che li accomunava: la passione per la moda e la volontà di sfoggiare abiti stravaganti, il desiderio di esprimere le sensazioni provate dall’uso di sostanze stupefacenti, perfino la necessità di assecondare le esigenze del pubblico dopo la nascita del pop, introducendo melodie più sofisticate e meno aggressive.

Il “rock” non ha confini: ce n’è letteralmente per tutti i gusti: da qui risulta evidente l’attualità di questo genere. Il rock è eterno proprio perché é eterogeneo e riesce a far appassionare anche i più scettici.

Se sei un amante delle sonorità moderne ti consiglio l’ascolto di due band indie-rock: gli Arctic Monkeys e gli Strokes, nate entrambe nei primi anni del 2000. Se invece sei incuriosito da coloro i quali hanno fatto la storia della musica, non solo rock, cassa a tutto volume e via con i Beatles, il gruppo che ha dato inizio ad una vera e propria “rivoluzione musicale”, David Bowie, il duca bianco, fondatore del “glam rock”, i Queen, con la loro immensa Bohemian Rhapsody e gli eccentrici Rolling Stones, più orientati verso il rock ‘n roll.

Impossibile raccontare qui la lunga e ricca vita di questo genere musicale e di tutte le sue grandi star… ora non ti resta che intraprendere uno straordinario viaggio nel rock.