di Benedetta Palma

Rosso come il sangue lasciato sull’autostrada A29 dal giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre uomini di scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo.

Rosso come il colore dell’agenda che Paolo Borsellino portava con lui.

Rosso come il colore della sabbia del Sahara che lo scirocco porta con sè prima di approdare sulle coste del Sud.

Rosso come il colore della penna che serve a sottolineare i gravi errori.

Rosso come le guance di chi, emozionato, ogni giorno si batte per vivere nella legalità, quella legalità che in Italia è diventata un “idolo” come dice don Ciotti (fondatore dell’associazione Libera- contro le mafie). Una parola apparentemente semplice che accompagna grandi e piccoli nella ricerca della giustizia, una parola astratta che per diventare concreta ha bisogno di un impegno costante da parte di tutti, a partire dai giovani che nel riscoprire i sani valori della giustizia diventeranno segni concreti e tracce tangibili.

Il 23 maggio, giornata della legalità, si ricordano i segni e le tracce lasciate da chi ha sacrificato la propria vita e lotta ogni giorno per un futuro migliore.

Quest’anno, il 23 maggio, rappresenta ancora di più l’unione di un’Italia che oltre a ricordare il passato, per schierarsi ancora una volta dalla parte della legalità, vuole ricordare chi in questi giorni è impegnato in prima linea nell’emergenza Covid-19.

Il giudice Falcone, il giudice Borsellino, tutti gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri, i ricercatori sono un punto di riferimento per le nuove generazioni che ammirando il loro spirito di servizio, e partendo dal loro esempio devono trovare il coraggio e la forza di non arrendersi mai, diventando cittadini attivi e responsabili. In un momento in cui il mondo sembra sospeso soltanto intraprendendo percorsi di giustizia e sentieri di legalità sarà possibile approdare verso il bene comune.

Il ricordo del passato sarà indicazione di marcia verso un futuro migliore e spunto per un impegno nel presente che permette di continuare a far camminare la vita.

Abbiamo forse un debito con chi si è impegnato e si impegna ogni giorno? Possiamo ripagarlo solo facendo il nostro dovere.