di Beatrice Montanaro
Foto di Clementina Salamina

Il Natale dovrebbe essere un periodo di gioia, caratterizzato da attività tradizionali e amore familiare; quest’anno, però, il Covid ha deciso per noi, privandoci di questi magici momenti.

Ciononostante, gli italiani hanno deciso di non arrendersi e di cercare modi diversi, innovativi, per continuare a svolgere quelle attività che hanno caratterizzato le festività precedenti; quindi, ecco che il Natale diventa digitale!

È così che le città perdono i loro  annuali cori e mercatini natalizi che ornavano l’area in questo periodo. Tuttavia, non tutte le organizzazioni si danno per vinte, e cercano di adeguarsi  alle esigenze attuali; è così che la consueta esibizione viene trasformata in un programma televisivo e in negozi  online. Esempi sono i grandi “Concerti di Natale” del Teatro alla Scala a Milano e del coro di San Francesco a Genova, che da noti eventi diventano un semplice programma tv;  i mercatini, invece, diventano dei semplici negozi digitali, un colpo al cuore per chi amava girare tra le bancarelle e sbirciare le varie novità.

 L’impossibilità di esprimere la propria vena natalizia e la difficile situazione, però,   non hanno fatto dimenticare coloro che hanno maggiori difficoltà. È così che avvengono i piccoli miracoli esempi sono la  distribuzione di cibo gratuito come a Chieti, dove un parrucchiere raccoglie donazioni per poi distribuirle a chi è in difficoltà. C’è chi invece ha deciso di non agire da solo, come le città di Pompei, Parete e Bacoli che rinunciano agli addobbi di Natale, per donare i soldi alle famiglie con problemi economici.

Ciò che non si può ottenere materialmente o farlo diventare digitale, lo si immagina; è così che la fantasia diventa un modo per fuggire dalla normalità, anche perché come disse Paul Scheerbartl’unica salvezza deve esser cercata nella fantasia