di Gaia Naccarelli, Gaia Olivieri, Elena Poso, Alessia Russo & Greta Turco

Che dire, la Giuria di LeCosimò è stata inflessibile. Un Festival sicuramente simpatico ma in cui l’ombra della pandemia aleggia prepotentemente, partendo dalla possibile squalifica di Irama per un sospetto contagio.

Dal buio ad un’esplosione di fiori

Apre la serata un Prima Festival decisamente troppo impostato, Giovanna Civitillo cerca impacciatamente di seguire una scaletta mal costruita che vede l’intrecciarsi di pubblicità e brevi sketch dalla comicità discutibile. Altrettanto opaco risulta l’inizio vero e proprio del Festival che lascia il presentatore con il suo fido compagno al buio per qualche secondo.
Una volta riattivati i riflettori però, Amadeus si impadronisce del palco dell’Ariston ed esordisce leggendo uno stralcio di una lettera che ricorda con nostalgia una condizione ormai lontana nel tempo: la normalità. A smorzare la malinconia ci pensa Fiorello che con un mantello di fiori, in perfetto stile Achille Lauro, canta la prima canzone della 71° edizione, in perfetto stile big. Quello dei fiori è un tema ricorrente per tutta la serata che, con il loro intoccabile carrello, hanno suscitato non poche risate tra il pubblico a casa. Dal palco si sentono solo applausi registrati: è Il Festival delle poltrone quello di quest’anno nella città ligure. Braccioli su, braccioli giù.

Diodato e i giovani

Il grande ritorno di Diodato fa rumore creando un’atmosfera irreale in cui sembra di essere trasportati ad anni luce di distanza, nel febbraio 2020, nonostante sia passato poco più di un anno. Subito dopo la sfida tra quattro dei concorrenti di Sanremo Giovani che fa volare Folcast e Gaudiano alla finale.
Partono poi i big della serata. 

I primi big super emozionati

Inizia Arisa, ormai di casa sul palco di Sanremo, cantando la sua Potevi fare di piùnomen omen. Seguono Dimartino e Colapesce -con un outfit meraviglioso- presentati dall’imponente Ibrahimovic che cerca ironicamente di scalare la gerarchia del festival. Arriva il turno della rodata coppia Michielin Fedez. I due, legati da un nastro bianco, sono in preda all’emozione che trasuda da ogni muscolo e causa qualche pecca, del tutto trascurabile, all’esibizione.

Un messaggio importante

Il palco viene schiacciato dalla ingombrante presenza di Loredana Bertè che ancora non accetta di essere ormai un piacevole ricordo nel mondo del Rock Italiano e, dopo aver rispolverato alcune hit del passato, si esibisce con un inedito-playback destinato a diventare un tormentone. Tra le farfalle in testa e la voce rauca la cantante lancia dei messaggi in maniera tutt’altro che insistente: il fiocchetto della lotta all’Aids e le scarpe rosse contro la violenza sulle donne. “Al primo schiaffo denunciate” dice la Bertè.

Performance splendenti

Nei panni di Leonardo Da Vinci “accompagnato” dalla Trifluoperazina Monstery Band (dei cartonati raffiguranti la Regina Elisabetta, Marilyn Monroe, Jimi Hendrix, Paul McCartney e Igor), Max Gazzè dà sfogo a tutta la sua originalità facendo diventare la sua esibizione uno dei topic di Twitter
Segue una fiammante Noemi, in un abito scintillante firmato Dolce&Gabbana: il colore di questo festival è l’argento. Canta Glicine, una canzone quasi “prevedibile” conoscendo le sue sonorità. La performance è impeccabile come sempre.

Sorprendere non è poi così difficile

La gara si interrompe per un po’ e sul palco si susseguono vari sketch: Matilda De Angelis parla di baci, mostrando una famosa foto risalente alla fine della Seconda Guerra Mondiale; poi Fiorello con la sua dad (=deficienti a distanza) ci insegna i nomi della dita dei piedi.
Ed è con i piedi scalzi che Madame, l’artista più giovane del festival con i suoi 19 anni appena compiuti, calca il palco con una grinta e una personalità straordinaria. Al contrario di Achille Lauro che, dopo le stravaganti novità dell’anno scorso, non riesce a ripetere performance dello stesso tenore nonostante le lacrime di sangue che iniziano a sgorgare sul suo volto a metà canzone.

Tra fiamme e gelo

Ad accendere il palco dell’Ariston per la prima volta in questa edizione arrivano i Maneskin che con un brano in perfetto “stile Queen” raggiungono il cuore degli adolescenti a casa e provocano una sensazionale standing ovation di braccioli. L’atmosfera però si raffredda molto velocemente con un Ghemon che non convince e Fiamme negli occhi dei Coma_Cose che in parte affascina ed in parte annichilisce. È la volta di colei che ha conquistato il cuore degli spettatori a casa ed il consenso della sala stampa in studio, Annalisa che con Dieci, mette d’accordo tutti guadagnando un invidiabile primo posto nella classifica di fine serata. Dopo la sua esibizione però, l’atmosfera dell’Ariston torna ad incupirsi con un Francesco Renga che non convince affatto, sembra stonare e non sentirsi a proprio agio sul palco. Un flop dunque, ma uno di quelli che si ricordano a vita. 

Una sorpresa per tutti

La vera rivelazione della serata però è Parlami di Fasma, un brano che affascina e allo stesso tempo stupisce gli ascoltatori guadagnando infatti un terzo posto in classifica. 

Riassuntino?

Un Festival alquanto singolare e soprattutto ricco di sorprese, a partire dall’assenza del pubblico fino a giungere all’inaspettato flop di alcuni tra i big più big di sempre. Per questo e per tanto altro ancora, la Giuria di LeCosimò vi consiglia di non perdere neanche una serata del Festival della Canzone Italiana e se non avete ancora visto la prima, cosa aspettate? Correte subito a recuperarla!