di Eugenio Conte

“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” è il titolo del ddl Zan.

Dopo che questa legge era stata approvata alla Camera nel 2020, si è fatto un passo indietro a causa dell’opposizione da parte di alcuni partiti.

A bloccare il testo, impedendone addirittura la discussione, è il presidente della commissione Giustizia del Carroccio Andrea Ostellari: il politico, aderente al partito della Lega, rimanda la calendarizzazione affermando “la legge non è una priorità” per l’esecutivo.
Lega e Fratelli d’Italia si oppongono da sempre, mentre Forza Italia segue gli alleati della coalizione con scarso entusiasmo. Dopo il rinvio della settimana scorsa in data 7 Aprile c’è stato un nuovo bivio: Ostellari ha chiesto di congiungere prima gli altri 4 ddl sull’omotransfobia presentati a palazzo Madama e di chiedere la sede referente è stata accettata all’unanimità dall’ufficio di presidenza.

In un Paese dove si fa fatica ad accettare le diversità, dove la discriminazione per scelte di vita differenti o per disagi natali è sempre dietro l’angolo, una legge del genere risulta essere necessaria.

Occorre dare una scossa, smuovere quella mentalità chiusa che ormai ha gettato la chiave dell’inclusione nel dimenticatoio.

La questione ha interessato anche molti artisti che si sono schierati a favore, ad esempio:

Alessandro Mahmoud, cantautore

«È di fondamentale importanza approvare la legge Zan. A volte, forse per paura o debolezza, mi sono trovato inerme davanti a situazioni che per me erano e sono una violenza. Violenza che uccide la libertà di ciascuno di essere se stesso. Ora ho 28 anni e sento di avere, come tutti, la responsabilità di sostenere questo disegno di legge».

Oltre a lui grandi autori e influencer come Elodie e Levante, ma significativa è stata la risposta di Fedez alle parole del senatore Pillon contrario all’approvazione della legge:

Fedez

«IL SENATORE PILLON DICE CHE IL DDL ZAN NON È UNA PRIORITÀ. MA SE LEI HA BASATO LA SUA INTERA CARRIERA POLITICA TRATTANDO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE QUESTI TEMI. LE DICO UNA COSA DA PADRE, SIGNOR PILLON. HO UN FIGLIO DI TRE ANNI CHE GIOCA CON LE BAMBOLE. QUESTA COSA NON DESTA ALCUN TIPO DI TURBAMENTO IN ME, E NON DESTEREBBE ALCUN TIPO DI TURBAMENTO IN ME NEMMENO SE UN GIORNO DOVESSE AVVERTIRE L’ESIGENZA DI TRUCCARSI, DI METTERSI IL ROSSETTO, DI METTERSI LO SMALTO O UNA GONNA, PERCHÉ MIO FIGLIO HA IL DIRITTO DI ESPRIMERSI COME MEGLIO CREDE»

Lo stesso Zan relatore della legge, nonché deputato del Pd afferma:

On. Alessandro Zan

“Invece che approvare la legge contro la discriminazione si continuano a proferire frasi omofobe e razziste”

L’ideale sarebbe parlare con più frequenza di questi argomenti per far capire che non si tratta di realtà fuori dal mondo, la diversità arricchisce il mondo.

Non è più concepibile sentirsi in difetto a causa delle proprie peculiarità, bisogna essere liberi di esprimere se stessi senza remore e paure e per fare questo serve un’ambiente dove si possa parlare liberamente del proprio essere senza temere le discriminazioni.