di Lorenzo Bergamo – Grafica di Michel Fanciano

Negli ultimi anni, l’uomo si è dato da fare dando alla luce invenzioni che, secondo il parere degli scienziati, avrebbero creato le basi dell’intrattenimento futuristico e non solo.

Il metaverso, fu definito da Neal Stephenson, come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

La prima apparizione del metaverso, nel mondo della tecnologia, fu proprio nell’anno 1992, quando per la prima volta fu creato un avatar che avrebbe vissuto la sua vita interamente a ricoprire il ruolo del protagonista del romanzo Snow Crash, pubblicato nello stesso anno.

Negli ultimi anni, molte sono le aziende che si sono proiettate con una visione in parte futuristica su questo mondo, tra le quali: Playstation e Facebook.

Sony, già dai primi anni di vita della 3 console (PS3), si ingegnò per dare la possibilità a tutti i videogiocatori di incontrarsi con altre persone in uno spazio virtuale dove poter giocare a bowling, vedere film al cinema o arredare il proprio appartamento e farsi una passeggiata in piazza.

Tutto questo nel PlayStation Home, il Second Life di Sony.

Nel 2015 Sony decise di chiudere i server del PlayStation Home, deludendo le aspettative dei fan che si aspettavano lo stesso servizio anche su PS4.

Poco più di tre anni dopo Facebook, o meglio Mark Zuckerberg, ebbe la geniale intuizione di investire sul metaverso, era il giugno del 2018.

Facebook non stava attraversando un periodo semplice, era costantemente oggetto di critiche non banalissime.

Ciononostante, Mark Zuckerberg, ebbe l’idea di creare un vero e proprio mondo digitale.

L’idea procedeva spedita talmente tanto da far assumere più di 10 mila persone per lavorare tutte sullo stesso progetto.

Oggi risulta difficile trarre delle conclusioni circa un concetto come quello del Metaverso che essendo agli albori della sua espansione, sollecita enormi sforzi in termini di pensiero, etica, programmazione, coordinamento, soldi.

L’unica cosa che possiamo fare al momento è interrogarci su quesiti tipo: Il Metaverso servirà solo per distrarci e allontanarci dalla cruda quotidianità? Avrà il solo scopo di effetto placebo? Sarà il passo fondamentale per segnare l’inizio dell’era tecnologica? Oppure aiuterà a eliminare barriere sociali?