Dopo aver ricevuto moltissimi stimoli dall’incontro con il compositore Biagio Putignano che ha tenuto una conferenza dal titolo “Stanze: una possibile lettura di Pasolini attraverso la musica e la letteratura”, alcuni studenti del nostro Liceo lo hanno intervistato.

Putignano nel panorama della composizione musicale contemporanea, è certamente un’eccellenza e, per di più, con una punta di orgoglio, ci piace ricordare che è figlio della nostra terra. Dopo aver compiuto gli studi liceali a Lecce ha studiato presso i Conservatori di Roma, Padova e Bari. Dal 2000 è titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio di Bari. Già docente presso l’Università di Lecce e Conservatori pugliesi, ha tenuto corsi e seminari per Istituzioni nazionali ed internazionali. Vicepresidente della Società Italiana di Musica Contemporanea nel triennio 2017-19, ha presieduto giurie di concorsi nazionali ed internazionali. Professore ospite alla Hochschule di Ratisbona, e all’Accademia di Musica di Stato di Minsk, ha ricevuto riconoscimenti in Italia e Spagna. Il suo catalogo comprende nove opere da camera, oltre duecento composizioni per vari organici, registrati su CD monografici e antologici. Le sue opere sono pubblicate da Gravis Verlag, Berlino. Ha pubblicato i volumi ‘La musica intorno’, (Bari, 2015) e ‘Suite Breve’ (Roma, 2018); artista residente a Frisinga nel 2019 presso l’Europäisches Künstlerhaus Oberbayern e in Feldafing, Monaco, nel 2021.

Biagio Putignano, come afferma Renzo Cresti nel suo Ipertesto di Storia della Musica, attua nella sua attività compositiva un processo di recupero di ‘teknai’ musicali e culturali della tradizione che poi sottopone a un profondo rinnovamento, in un discorso musicale rigoroso e caratterizzato da relazioni inedite e fantasiose. La sua attività di compositore si basa sull’interconnessione con altre arti, nell’ottica della cross pollination che, tuttavia, tende costantemente a stabilire con l’ascoltatore una comunicazione “senza alcuna ideologia, né revival, né polemiche”.

L’intervista

a cura di Salvatore Tafuro e Bonatesta, riprese e montaggio di Chiara Buccolieri

Biagio Putignano sostiene che Pier Paolo Pasolini abbia usato il silenzio come presenza e come reazione. La sua estraneità fa vedere “oltre” e comunque è all’interno di un suo percorso solido.

Ascoltare l’arte serve per elevarsi dalla condizione quotidiana. L’arte può essere uno strumento per trasmettere dei valori, delle linee guida per quei giovani che sanno stare in ascolto e che hanno la sensibilità di porsi delle domande. Lo sguardo anche sui germi dell’arte del passato vanno vivificati in modo da poter andare avanti, proprio come ha fatto il regista-poeta friulano con il suo dialetto e la produzione popolare.