Una settimana di lavori, confronti, analisi e conoscenza della realtà didattica e culturale svedese grazie all’esperienza che ha vissuto la delegazione del nostro Liceo a Stoccolma, accolti dalla Söda Latins Gymnasium. Chiusa una delle tappe del progetto Erasmus+, denominato Fostering Global Citizenship, dove sei studenti e due docenti hanno avuto modo di interagire, sotto il coordinamento svedese, con i colleghi di Melilla (Spagna), Gulpen (Paesi Bassi) e Freigericht (Germania).
La tematica intorno a cui si sono concentrati i lavori è stata quella legata alle varie forme di discriminazione che si registrano ancora all’interno dei vari paesi dell’Unione Europea. Divisi in gruppi, composti da studenti di varie nazionalità, gli studenti ha confrontato in ogni gruppo due nazioni la volta, in modo da definire meglio uguaglianze e differenze.
Spagna e Italia
di Serena D’Amato
Nel corso delle discussioni del nostro gruppo, abbiamo rilevato situazioni di discriminazione che hanno generato conflitti e disaccordi, influenzando diversi aspetti della società e della politica tra la Spagna e la Catalogna. In particolare, abbiamo notato una similitudine geografica: così come in Italia esiste una netta distinzione tra nord e sud, anche in Spagna si osserva una significativa disparità tra la Catalogna e il resto del paese. Questa dinamica alimenta reciproche discriminazioni tra le diverse regioni, contribuendo all’eterogeneità e alla divisione sociale.
La discriminazione assume molte forme, inclusi pregiudizi linguistici, discriminazione economica e politica, nonché una percezione di trattamento disuguale da parte delle istituzioni centrali spagnole. Le tensioni tra la Spagna e la Catalogna richiedono un approccio inclusivo che favorisca il dialogo, il rispetto reciproco e la comprensione delle diverse prospettive e identità culturali.
Un’altra similitudine rilevante riguarda il “gender gap”, presente in entrambi i paesi con conseguenze significative, soprattutto nell’ambito lavorativo. Abbiamo ritenuto cruciale evidenziare questa disparità, considerando che il divario tra uomini e donne è diffuso anche in altri contesti internazionali.
Fortunatamente, sia la Spagna che l’Italia stanno affrontando attivamente questa situazione. Attraverso varie associazioni, vengono organizzate attività nelle scuole per sensibilizzare i giovani e contrastare le discriminazioni. Crediamo che coinvolgere i giovani rappresenti un metodo efficace per ridurre questo fenomeno ed educare le future generazioni verso un atteggiamento più inclusivo e rispettoso delle differenze.
Per quanto riguarda le differenze tra Spagna e Italia, abbiamo notato che in Spagna è più diffuso il fenomeno della discriminazione linguistica, soprattutto nei confronti del catalano, con conseguenti difficoltà nell’accesso al lavoro e nell’integrazione sociale. Inoltre, la discussione sul tema delle discriminazioni in famiglia è meno diffusa in Spagna rispetto all’Italia, anche se non mancano casi.
Affrontare le cause profonde della discriminazione e lavorare per costruire ponti di comprensione e collaborazione sono passi fondamentali per superare le divisioni e costruire una società più equa e inclusiva per tutti. In conclusione, riteniamo che educare i giovani rappresenti la chiave per ridurre il fenomeno delle discriminazioni e costruire un futuro più unito e solidale.
Paesi Bassi e Germania
di Manuel Piccioli
Nel confronto tra l’Olanda e la Germania sul tema delle discriminazioni emergono differenze e similitudini significative. La discussione ha evidenziato un primo contrasto: in Germania esistono due visioni divergenti sull’importanza del dibattito, mentre in Olanda c’è un consenso generale sull’urgenza di affrontare il problema. Un’altra distinzione rilevante riguarda le cause più comuni di discriminazione: in Germania prevalgono motivi di natura politica, mentre nei Paesi Bassi la discriminazione è spesso legata alla religione e all’etnia. Questo fenomeno richiama analogie con le divisioni interne presenti sia in Germania, con la persistente discriminazione tra Est e Ovest, sia in Italia, con le disparità tra Nord e Sud, dove gli abitanti del Nord sono considerati grandi lavoratori che puntano al guadagno, mentre la gente del Sud è considerata sfaticata e tendente a rilassarsi.
Esaminando come il tema della discriminazione viene affrontato, emerge una similitudine tra le due nazioni: sia in Germania che in Olanda, l’argomento è oggetto di discussione nelle scuole, sebbene nei Paesi Bassi vi siano anche gruppi extra-scolastici dedicati all’approfondimento della questione. Partecipare a questo lavoro di gruppo è stata un’esperienza arricchente che mi ha permesso di confrontare diversi approcci culturali e di percepire la discriminazione da prospettive nuove, come ad esempio le istanze della comunità LGBTQ+ e non solo. Anche le discriminazioni di genere fra uomini e donne sono un problema che mette sotto scacco la possibilità di realizzare una democrazia non solo formale, ma sostanziale.
Germania e Svezia
di Laura Pagliara
Durante la settimana trascorsa a Stoccolma, il nostro gruppo ha affrontato intensamente il tema delle discriminazioni, confrontando le esperienze e le prospettive di Germania e Svezia nel contesto del progetto Erasmus+.
Il Gruppo Verde, al quale apparteniamo, si è concentrato sulla creazione di un’opera che simboleggi la lotta contro le discriminazioni in entrambi i paesi. Abbiamo individuato diverse forme di discriminazione, come quelle legate alla nazionalità, alla diversità culturale, religiosa e all’origine etnica.
La nostra rappresentazione consiste in due bandiere, quella della Germania e della Svezia, unite sotto un grande ombrello, simbolo di protezione contro visioni e comportamenti discriminatori. All’interno di questo ombrello, abbiamo elencato le soluzioni adottate da entrambi i paesi per contrastare le discriminazioni: organizzazioni, rispetto reciproco, amore, accettazione delle diversità e un’ampia offerta educativa che include workshop, film e podcast per promuovere la discussione e la risoluzione dei problemi.
Abbiamo inoltre evidenziato il contorno dell’Europa, colorando le due nazioni coinvolte, per sottolineare l’importanza dell’unità e della solidarietà tra tutti i paesi europei.
Attraverso il nostro lavoro, abbiamo voluto comunicare il valore fondamentale dell’unione e della solidarietà europea nel contrastare le discriminazioni. Riteniamo che solo aprendo un dialogo sincero e promuovendo esperienze come quelle offerte dal programma Erasmus+ sia possibile affrontare e risolvere i problemi legati alle discriminazioni, contribuendo così al progresso e al miglioramento della nostra società e del mondo intero.
Paesi Bassi e Italia
di Amanda Leopizzi
Nell’ultima giornata del progetto Erasmus+ Fostering Global Citizenship, ci siamo riuniti in un’aula per elaborare le presentazioni dei nostri lavori condotti nei giorni precedenti. Dopo un’attenta revisione dei nostri elaborati, abbiamo condiviso gli esiti del nostro confronto.
Il nostro gruppo ha condotto un’analisi approfondita delle similitudini e delle disparità esistenti tra i Paesi Bassi e l’Italia riguardo alle questioni legate alla discriminazione. Emergono chiaramente le discriminazioni più rilevanti, che riguardano il genere, la razza e la religione, presenti in entrambi i contesti. Tuttavia, è interessante notare una divergenza significativa nel modo in cui tali discriminazioni vengono affrontate.
Nei Paesi Bassi, abbiamo notato una tendenza verso un atteggiamento gentile e rispettoso nei confronti di tutti, con un’adesione a un’etica “politically correct” di non discriminazione e accettazione delle differenze. In Italia, al contrario, ci impegniamo attivamente nell’educazione dei giovani sul tema delle discriminazioni, puntando a formare una generazione consapevole e inclusiva. Lavoriamo per aumentare la consapevolezza su questo argomento, celebrando le diversità e combattendo gli stereotipi.
Questo confronto ci ha permesso di apprezzare e comprendere i diversi approcci adottati nei due paesi. Ci ha anche spinto a riflettere sull’importanza di promuovere il rispetto per la diversità in tutte le sue forme, andando oltre l’inclusione secondo parametri standardizzati che rischiano di omogeneizzare e annullare la ricchezza delle differenze umane.
Spagna e Svezia
di Luigi Quarta
Durante il confronto delle varie forme di discriminazione tra Spagna e Svezia, il nostro gruppo ha tratto diverse conclusioni basate su grafici e statistiche.
È emerso che in entrambi i paesi il problema principale è il razzismo, seguito dall’omofobia, fenomeni molto diffusi in entrambe le società.
In Spagna, uno dei fenomeni più rilevanti è il “cat calling”, accompagnato da una diffusa discriminazione nei confronti delle donne in tutti gli ambiti lavorativi e sociali.
Abbiamo notato che in Svezia molte persone anziane vengono spesso emarginate nel mercato del lavoro a causa della loro età avanzata. Questo ci ha portato a considerare il fenomeno dell’ageismo, una forma di pregiudizio basato sull’età che svalorizza tutti i soggetti: dalle persone anziane, si estende anche ai giovani quando sono considerati inesperti rispetto ai parametri richiesti da un mondo calibrato su criteri di efficienza e competizione.
Sebbene la discriminazione basata sull’età sia legalmente perseguibile secondo la legge svedese, esistono eccezioni per i minori di 18 anni che non possono votare né acquistare tabacco e alcolici. Nonostante l’aumento dell’età pensionabile in Svezia e le misure volte a contrastare la discriminazione basata sull’età, molte persone continuano ad essere emarginate a causa della loro età.
Queste osservazioni ci hanno portato a riflettere sull’importanza di promuovere una maggiore consapevolezza e azioni concrete per contrastare la discriminazione in tutte le sue forme, indipendentemente dall’età, genere o orientamento sessuale.