di Julia Vaglio

La Redazione del giornale scolastico del Liceo Scientifico De Giorgi di Lecce ha intervistato il giornalista e saggista italiano Alessandro Barbano.

Partendo da domande di carattere personale, il Direttore de “Il Riformista” ha parlato delle responsabilità dei giornalisti, soprattutto nel saper essere testimoni della realtà e di saperla raccontare in maniera obiettiva in tutte le sue sfaccettature.


“L’ago della bussola del giornalismo non è la verità, che spesso coincide con l’inganno… ma è nel dolore. È la cifra del dolore che ti porta a capire la complessità della realtà, a immedesimarti nella condizione dei protagonisti dei fatti di cronaca, di vicende politiche e a penetrarne l’essenza e dare una contestualizzazione che assume più punti di vista come meritevoli di una certa dignità.”

Un altro tema affrontato è stato anche quello della situazione politica in Europa e di come influenza l’arte giornalistica, facendo riferimento anche alla democrazia.

“Paradossalmente, oggi che quelle grandi fedi, laiche e confessionali, sono cadute, l’estremizzazione si è accentuata. Quindi il giornalismo soffre di questa polarizzazione in maniera ancora più dura. Questa è una malattia del presente. La democrazia autentica è quella in cui si discute apertamente delle questioni principali in una piazza, dove tutte le opinioni hanno uguale libertà di essere espresse, attraverso una mediazione, e che seleziona qualità.”

Ha concluso poi con un appello: “bisognerebbe riconoscere la funzione giornalistica prima come una funzione costituzionale, dargli ancora più ruolo e responsabilità. Coltivare la conoscenza e l’empatia può consentire di penetrare la realtà e di portarla in superficie raccontandola in maniera fedele. Il vero strumento metodologico del giornalismo non è la verità, ma il dubbio: esso ti avvicina alla complessità della realtà, che oggi richiede un’ attenzione e una cura particolari.