di Miriam Caricato

Nella semifinale di Indian Wells, Jannik Sinner, la nuova certezza italiana del tennis, ha avuto modo di sfoggiare oltre che le sue capacità da abile tennista, anche la sua cosiddetta galanteria. Subito le sue azioni da gentiluomo si sono sparse sul web, permettendo al giovane italiano di conquistare gli animi di coloro che, anche nelle nuove generazioni, tentano di ritrovare le buone maniere del passato.

Appena dopo venti minuti dall’inizio del primo set, l’arbitro ha deciso di sospendere la partita a causa dell’incombente pioggia. Così due raccattapalle si sono avvicinate alle panchine per riparare i due giocatori con gli ombrelli. Mentre lo spagnolo Alcaraz si è lasciato coprire dalla ballgirl mentre stava comodamente seduto, Sinner ha preso l’ombrello offrendosi di tenerlo lui per entrambi e nell’attesa di una schiarita ha intrattenuto una conversazione con la giovane donna per metterla a suo agio; infatti la raccattapalle si è subito mostrata ben felice di scambiare qualche chiacchiera col tennista.

La questione sorge spontanea: si tratta di normali buone maniere o di notevole galanteria? Se si mettono a confronto i comportamenti dei due avversari, sicuramente il gesto di Sinner non passa inosservato ed è apparso a molti come qualcosa di più di un atto spontaneo dettato da naturale buona educazione.

D’altra parte, soffermarsi così superficialmente su un’azione che potrebbe essere stata casuale e dichiararla galanteria appare un atteggiamento retrogrado privo di giudizio. Sebbene sia stato un gesto gentile, chiamarlo galanteria solo perché rivolto ad una donna è esagerato. La galanteria è altro, è uno stile di vita, una qualità che Sinner potrà anche possedere, ma non si evince da un semplice gesto.