Ustica è una piccola ed emarginata isola a nord di Palermo, popolata da contadini e piccoliallevatori, distante pochi chilometri dal resto del Paese.

 È qui che, dal 1926, vengono confinati dalregime fascista non solo i criminali comuni, ma anche i dissidenti politici. Ed è qui che, il 7 dicembre 1926, arriva Antonio Gramsci, intellettuale comunista deputato al Parlamento Italiano. Il docufilm di Emiliano Barbucci racconta i suoi 44 giorni di confino sull’isola, prima di essere trasferito nel carcere di San Vittore; diventa elemento centrale la fondazione, da parte di Gramsci e dei suoi compagni, della Scuola dei Confinati Politici, che arrivò a coinvolgere anche cittadini usticesi di ogni età. Una scuola inclusiva, in cui chiunque può mettere a disposizione dei compagni le proprie conoscenze e competenze e che costituisce, per questi intellettuali, un mezzo per combattere l’abbrutimento intellettuale, che può scaturire dalla loro condizione. Inoltre la scuola, aperta anche ai cittadini usticesi, argina l’analfabetismo. La ricostruzione cinematografica, che ripercorre i giorni di confino attraverso le lettere di Gramscialla cognata Tatiana, è data dalla scelta del regista di “dare un corpo” a questo personaggio, che prende forma al meglio nella performance di Peppino Mazzotta. Una nota di merito va alla fotografia di Daniele Ciprì e alle meravigliose immagini dell’sola di Ustica, girate proprio nello stesso periodo dell’anno in cui si svolse il confino. La narrazione si intreccia alla perfezione con le testimonianze dei contemporanei cittadini usticesi,  nella cui memoria storica rimane impresso il ricordo di Gramsci e della sua scuola. Il film permette di riscoprire non solo la figura di questo importante intellettuale, di cui noi ragazzi sappiamo poco o nulla, ma fornisce anche spunti di riflessione sul tema della scuola, sull’importanza della cultura, dell’istruzione e della formazione di uno spirito critico, argomentiche risultano, oggi, attuali come novant’anni fa. Italia 2016, 1h. 6m. Genere: Film documentarioRegia: Emiliano BarbucciSceneggiatura: Emanuele MilasiDirettore della fotografia: Daniele Ciprì