E solo i papaveri di Montecassino 
diventeranno più rossi, perchè sono cresciuti dal sangue polacco

Il sangue di uomini, donne e bambini, il sangue di un popolo che ha lottato per la Libertà contribuendo in maniera decisiva alla liberazione italiana. il sangue del popolo polacco che nonostante l’invasione della Germania nazista e dell’unione sovietica ha sempre lottato strenuamente; che nonostante la “pulizia di classe” ad opera di Stalin con le successive deportazioni in campi di lavoro forzato non ha mai perso la speranza. 

Siamo nel contesto della seconda guerra mondiale quando il 30 luglio 1941 in seguito al tradimento tedesco il popolo polacco formò il Secondo Corpo D’Armata guidato dal generale Anders e uomini, donne, bambini, orfani, …. partirono per contrastare le forze dell’Asse. E nonostante la difficoltà che comportava lo sfondamento della linea tedesca Gustav all’altezza dell’Abbazia di Montecassino, i polacchi con inglesi, francesi, neozelandesi, algerini… non si tirarono indietro e alla fine sebbene le perdite furono tante, i tedeschi furono costretti a piegarsi.

Proprio al Secondo Corpo D’Armata del generale Anders apparteneva Janek Wieczorek, padre di Paolo Wieczorek, autore del libro “Rossi Papaveri a Montecassino”. Lo scrittore P. Wieczorek è la conseguenza, o meglio il frutto dell’amore fra un soldato polacco e una donna salentina. Il suo libro, sottotitolato “piccole storie familiari nella storia della grande guerra” è invece il risultato di una ricostruzione dettagliata di un pezzo di storia, da molti dimenticato, della seconda guerra mondiale. 

Come ci suggerisce il sottotitolo, nel libro storie di vita quotidiana si intersecano con la grande storia mostrandoci come la realtà della guerra è perfino più drammatica di quello che si potrebbe evincere da un libro di storia. 

La duplice nazionalità dell’autore, italiano e polacco, lo ha portato a raccontare la storia di questi due popoli (polacco e italiano) che sebbene separati da profonde differenze culturali, linguistiche e geografiche, sono stati fortemente accomunati dalla sofferenza, dal dolore, ma anche dalla volontà di non arrendersi e pretendere la libertà.

La guerra, il totalitarismo, il nazismo… hanno superato i limiti dell’umanità, e in una realtà dove il caos, l’odio, il dolore e il disprezzo per l’altro regnavano sovrani, la fratellanza, i piccoli gesti e la famiglia sono gli unici appigli di umanità a cui aggrapparsi per non farsi travolgere dall’atroce e irrefrenabile fiume dell’insensatezza umana che viene dal lato più oscuro dell’uomo.

Questi i temi fondamentali del libro di Paolo Wieczorek, uno scrittore semplice e profondo che gli studenti del liceo De Giorgi hanno avuto l’onore di incontrare e conoscere.