di Federica Arena
Netflix, uno dei maggiori siti streaming presenti oggi, è ormai dato per scontato. Oltre a fornire svariate opportunità di divertimento, il gigante dello streaming si presta a interessanti analisi circa le strategie da esso utilizzate per ottenere il successo di cui oggi gode.
Netflix si basa su due principi fondamentali: tempo e qualità. Il primo, nel corso degli anni, ha portato il sito a diffondere gli episodi di intere stagioni di una serie tv contemporaneamente, proponendo così un nuovo modo di visionare gli show televisivi senza dover aspettare l’uscita di un nuovo episodio. Prima del lancio delle piattaforme streaming, le serie venivano trasmesse in tv ad orari sfavorevoli, fattore che causava il disinteresse generale verso il mezzo televisivo; ora, invece, con l’introduzione dei siti streaming come Netflix si ha sia un aumento tanto del numero degli spettatori quanto del tempo passato davanti uno schermo: si introduce così il fenomeno del binge watching (guardare più episodi di seguito, senza pause), pratica ormai comune tra la popolazione.
Netflix inoltre garantisce una qualità superiore rispetto ad altre semplici opere televisive promettendo contenuti più accattivanti che racchiudono diversi tipi di interessi; a questo punto però l’azienda si contraddice: con la produzione e la distribuzione sempre di più contenuti, la qualità diminuisce gradualmente e ci si ritrova con vari spettacoli uguali fra loro.
Un altro punto focale nello sviluppo di Netflix è il suo rapporto con HBO, distributore televisivo americano che, a differenza di Netflix, si sofferma sulle serie tv piuttosto che su i film. Da subito Netflix menziona l’avversario prendendolo prima come un punto di riferimento e in seguito come un nemico, fino a sorpassarlo. Netflix e HBO rimangono comunque diversi, data la differente qualità dei contenuti, i diversi ambito di produzione e le peculiari posizione nel mercato. Una vera e propria lotta all’ultimo episodio.