di Siria Calcagni –

La seconda giornata è iniziata con il rumore assordante della sveglia, ma soprattutto con il dolce e inebriante profumo dei cornetti appena sfornati che passava sotto i loro nasi. Tutti diretti nella sala colazione, molti ancora con la forma del cuscino sul viso come degli zombie, mentre altri già pronti come se dovessero partecipare alla fashion week. Dopo aver fatto un’abbondante colazione erano molto contenti di andare a visitare Procida, anche se ancora ignari delle interminabili salite e degli infiniti chilometri da percorrere come l’ebreo errante.

Durante il tragitto alcuni a maniche corte come se fosse luglio, altri con il cappotto pensando di stare in montagna si muovono tra le strade di Procida come anime dell’inferno che scontano la loro pena, ed ogni svolta pregano che non ci sia un’altra salita verso l’infinito e oltre.  

Finalmente arrivati a scuola, l’Istituto di Istruzione Superiore “Caracciolo” dove hanno salutato la dirigente scolastica per un breve incontro e i ragazzi procidani e insieme si sono diretti come dei Sisifi impenitenti verso Palazzo d’Avalos, le patrie galere borboniche e italiche. Esausti come dei pellegrini dal lungo cammino a Santiago de Compostela vengono accompagnati da una guida alla scoperta della storia di Procida racchiusa proprio in quel palazzo, un tempo residenza di un cardinale poi diventata una prigione di massima sicurezza per gli oppositori politici, prima, e di camorra poi.

Successivamente si sono diretti nella piazza dei cannoni, sul belvedere, arrivandoci strisciando al passo di leopardo come lombrichi impanati nella farina a doppio zero, e hanno potuto ammirare dall’alto il golfo dell’isola. Lì hanno atteso che arrivassero i panini e dopo essersi rifocillati e sistemati hanno iniziato a girare alcune scene per il documentario come se fossero Alberto Angela in salsa campana.

Ormai al limite delle forze, arando il basolato con le scarpe ormai logore, raggiungono nel tardo pomeriggio l’hotel consapevoli, però, che la giornata assicurerà il riposo del guerriero e per questo si concedono un gelato.

La serata si chiude con un caloroso happy birthday per le gemelle (tertium non datur)che soffiano le loro 16 candeline.

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