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Le stazioni sono considerati quasi dei “non-luoghi” in quanto non ci si può abitare (luoghi di passaggio). La stazione è il luogo in cui il viaggiatore incontra per la prima volta un territorio sconosciuto.

Nel 1867 Ignazio Bernardini, per le consentire ai leccesi passeggiate  in carrozza, a cavallo o a piedi, progetta viale Gallipoli (in cui sono presenti 2 querce vallonee, unici residui vegetali rimasti dell’orto botanico), Viale Degli studenti e Viale Otranto.

La stazione è stata inaugurata nel 1866 e partendo dal centro storico la si raggiunge percorrendo viale Oronzo Quarta. Nel luogo in cui oggi troviamo il Bar Euclide, un tempo c’era la statua di Libertini, ora posizionata in piazza Libertini.

Nuovo progetto della stazione

Il progetto consiste principalmente nel ribaltare l’accesso alla stazione e permettere un accesso più agevole e meno caotico da viale Grassi.

Saranno presenti un terminal autobus, che consentirà a tutti i mezzi di confluire in un punto comune, e due parcheggi:  uno interrato (sotto la piazza), e uno a raso. Verrà costruita una pensilina per raggiungere il parcheggio degli autobus.

Alla luce del fatto che l’ingresso delle auto e degli autobus sarà dalla parte opposta, si darà un nuovo look e quindi un nuovo significato alla zona antistante alla stazione, in modo da diventare un biglietto da visita, il primo contatto del viaggiatore con il territorio. L’ingresso si svilupperà in 2 direzioni, una che permetterà il transito solo alle auto e ai taxi dall’incrocio di Via Don Bosco, e una che coincide con la facciata della stazione.

La zona verrà trasformata in una zona interamente pedonale. Verranno impiantate postazioni di ricarica per macchine elettriche.

Il visitatore entrando a Lecce dalla stazione deve ben comprendere che Lecce è una città accogliente e aperta alle culture.

La nostra terra è detta dei messapi (il significato del termine è popolo della terra di mezzo) e i salentini sono abituati ad accogliere

 Il Giardino del mondo

Occorre una riforestazione dell’ambiente urbano (la zona era stata disboscata proprio per la costruzione della stazione) affinché la temperatura si abbassi. Lo spazio a sinistra della stazione diventerà un giardino botanico “Giardino del mondo” con un pavimento drenante che permetterà l’irrigazione. Saranno presenti all’interno 11 alberi importanti e provenienti da tutti i continenti;  sarà presente anche una fontanella d’acqua e delle zone per la sosta (non ci si preoccupa di coloro che potranno fermarsi lì per passare la notte in quanto il problema non è altamente presente).

Alberi del Giardino del mondo :

  • Acacia (mimosa)
  • Magnolia (America del Nord)
  • Chorisia Speciosa (America del sud)
  • Ginkgo Biloba (Proveniente dal Giappone, è riuscito a resistere alla bomba atomica. Usato principalmente per decorare viali)
  • Pioppo Bianco (rappresenta l’Europa)
  • Carrubo (rappresenta il Salento)
  • Ulivo (Salento)

La pianta della zona è stata progettata con una geometria complessa, compenetrando due forme: un cerchio e un quadrato.  Nel giardino, sul lato destro uscendo dalla stazione, sarà esposta una statua raffigurante Nausicaa (realizzata dall’artista salentino Romano Sambati),  che simboleggia/rappresenta l’accoglienza.

Sarà perfezionato il capolinea dei bus urbani, verranno azzerate le barriere e forniti servizi per i diversamente abili. Grazie al posizionamento di un cordolo sarà possibile dividere il passaggio tra coloro che dovranno percorrere la strada e coloro che dovranno sostare per usufruire dei trasporti. Sarà poi presente un percorso tattile lungo tutta la distanza per permettere ai non vedenti di riuscire a seguire correttamente la strada. Verrà posizionato un rondò, per permettere il passaggio e l’inversione di marcia, formato da un’aiuola circolare al centro della quale verrà piantato un leccino.

Verranno rinnovati i pali del filobus trovando loro nuove funzionalità, è stato pensato un nuovo sistema di arredo, i pali saranno avvolti in delle reti e trasformati nei più vari servizi: spazi per manifesti, video informativi, bidoni della raccolta differenziata. Saranno poi trasformati in pali luminosi di colore blu tramite una luce che colpisce le reti.