di Carrozzo Giada, Caggia Mariasole, Do Carlotta (Gruppo L).
di Matteo Buttazzo, Marco Minonne, Nicola Totaro (Gruppo C)

Il sesto giorno di viaggio e ultimo giorno a Cracovia, è iniziata alle 9:30 con l’assembla dei gruppi. Gli studenti del De Giorgi hanno vissuto l’esperienza del Treno della Memoria divisi in due gruppi di tredici ragazzi con un programma parallelo: Gruppo C con il prof. Antonio Rollo e Gruppo L con il professore Rocco Moles. Completavano i gruppi studenti di altre 2 scuole.

Riportiamo le conclusioni dei due Gruppi.

Gruppo C

L’esperienza del Treno della Memoria sta volgendo verso la fine ed ecco la necessità di far risuonare tra noi cosa ha lasciato dentro ognuno.
L’assemblea di gruppo ha portato ciascuno ad approfondire sfaccettature positive e negative di quella che è stata questa avventura.
Ogni ragazzo è stato quindi libero di poter condividere impressioni, preoccupazioni ed altre facce di un prisma di emozioni capace di riflettere ora, come in futuro, lo splendore di questa magnifica esperienza.
A turno ogni studente si è aperto al gruppo raccontando i propri sentimenti e le proprie emozioni in un dialogo amichevole e rispettoso. Tutti hanno espresso i loro pareri riguardo il viaggio e l’esperienza in generale confermando quanto sia stato istruttivo e interessante tutto quello che è accaduto in queste giornate, le lamentele sono state principalmente per l’ostello.
Dopo pranzo ci siamo diretti verso la cattedrale, esplorando la cripta e ammirando il panorama dal campanile (The Royal Sigismund Bell).
Nel pomeriggio, durante la seconda assemblea, quella plenaria, abbiamo ascoltato commoventi testimonianze sul campo di concentramento, seguite da un vivace dibattito e riflessioni collettive. Esse riguardavano argomenti come le emozioni che sono scaturite dal viaggio e dall’entrare in contatto con una realtà apparentemente lontana dalla nostra.

Gruppo L

Nella prima parte dell’incontro ognuno, a turno, ha condiviso con il resto dei ragazzi le emozioni e le sensazioni provate durante il nostro soggiorno a Cracovia, soffermandoci sulla visita nei due campi di concentramento, Auschwitz I e Auschwitz II (Birkenau). Sono emerse opinioni diversificate e toccanti: ognuno ha espresso il suo punto di vista. Abbiamo segnalato ciò che più ci ha commosso, abbiamo cercato di contestualizzare la storia passata a quella contemporanea, abbiamo confrontato l’esperienza vissuta alle nostre aspettative, e c’è chi fieramente ha ammesso di aver superato le proprie paure, tra cui la più comune quella di non sentirsi all’altezza dell’esperienza.

Quando si parla di Shoah si tende a indagare su due categorie: quella delle vittime e quella dei carnefici. Oggi invece, abbiamo concluso la prima assemblea del giorno con una riflessione sulla “zona grigia”, come viene definita da Primo Levi nei “Sommersi e Salvati”, la zona degli indifferenti. Ci è stato domandato, infine, se nel nostro quotidiano fossimo mai stati nella zona grigia e con testa bassa, più o meno tutti, abbiamo ammesso di si.

Dopo un veloce pranzo in ostello, ci siamo recati all’auditorium della università, dove ci siamo riuniti con tutti i gruppi del treno della memoria. L’assemblea plenaria è iniziata con una lettura delle poesie e dei racconti scritti da noi ragazzi durante il viaggio di andata per Cracovia, le quali sono state lette dagli educatori. Subito dopo, la coordinatrice del progetto ha invitato tutti i 350 studenti ad unirsi in un grande abbraccio coinvolgendo professori, studenti e educatori. Ha voluto, inoltre, riprendere gli argomenti già discussi nelle assemblee di gruppo esortando a comunicare liberamente, a tutti i presenti, il proprio pensiero a riguardo. Si è parlato di libertà, rispetto, amore e politica: tutti temi fondamentali per costruire un futuro migliore. Dopo l’intervento di Paolo Paticchio, presidente del “Treno della memoria”, che ha ribadito l’importanza di questo viaggio, ha poi ringraziato tutto lo staff che ha reso possibile la realizzazione di questo progetto. Infine, la coordinatrice ha letto un passo tratto dal libro “Fahrenheit 451” in cui veniva ribadito l’importanza del ricordo.

Scattate alcune foto di gruppo e acquistate le felpe dell’associazione, siamo usciti dall’auditorium e ci siamo diretti verso la piazza principale per comprare alcuni souvenir. Finito lo shopping, siamo rientrati in ostello, dove abbiamo cenato tutti insieme nella sala comune. Impostata la sveglia per domani mattina andiamo a dormire, coscienti di tutto quello che abbiamo appreso durante questa esperienza.

La fotogallery