Stanco di dover postare sempre il solito logo rosso su sfondo nero ogni volta che hai voglia di una maratona su Netflix? L’apparentemente infinito catalogo di Amazon Prime Video non ti soddisfa più? Cambia (servizio streaming) che ti passa! D’altronde di alternative ne hai a bizzeffe: NowTv, Infinity, il neonato Apple Tv+, l’imminente al lancio HBO Max, Hulu ed anche l’italianissimo Tim Vision. E poi lui, il colosso che si prepara a sbaragliare la concorrenza con una sfacciataggine e dirompenza di cui solo Topolino è capace: Disney+. E ci riferiamo, ovviamente, ai “soli” mezzi legali per godere di contenuti seriali e cinematografici online. Tralasciamo, quindi, saccentemente, i vari siti pirata che offrono gratuitamente contenuti di ogni origine e provenienza, svilendo e beffandosi di tutto il duro e dispendioso lavoro che sta dietro una qualunque produzione e immergiamoci nel controverso oceano dello streaming.

I VANTAGGI DELLO STREAMING

Dicesi streaming la modalità di accesso in rete a contenuti audiovisivi di cui si può fruire in tempo reale evitando di salvarli sul proprio sistema. In una società mordi e fuggi come la nostra, l’apoteosi dell’ozioso. Perché andare al cinema a vedere un film quando verrà prima o poi caricato su uno di quei colossi dello streaming di cui sopra? Perché rischiare di perdere un dettaglio sul grande schermo quando abbiamo la possibilità, sulle piattaforme, di fermare la riproduzione del film o rivedere una scena tutte le volte che desideriamo farlo? Perché sgomitare per una scomoda poltroncina con il rischio di dover condividere la sala con un rumoroso ruminante di pop-corn? È molto più attraente il divano del soggiorno, nido d’amore del cinefilo occasionale e lo schermo nero, rassicurante (?) del suo pc, smartphone o smart tv. 

LO STREAMING STA DANNEGGIANDO IL CINEMA?

Ecco giungere i fatidici interrogativi capaci di infiammare il pubblico e la critica: lo streaming sta uccidendo il cinema? Ma, soprattutto, ciò che le piattaforme streaming offrono è vero cinema?

Per rispondere alla prima domanda pensiamo a due pellicole (fra le tante) prodotte e distribuite da Netflix: all’intimistico premio Oscar Roma di Alfonso Cuaron o all’acclamatissimo The Irishman del maestro Martin Scorsese. Quello di Scorsese e Cuaron è vero cinema?
La qualità dei contenuti proposti, da film a serie tv, è altissima, i budget paragonabili a quelli di un blockbuster hollywoodiano e le maestranze coinvolte in questi progetti sono spesso le stesse dei grandi titoli da sala. Se questo non è cinema. 

Riflettiamo ora sul presunto omicidio commesso dalle piattaforme nei confronti del cinema. Si dice che questi nuovi modi di fruire l’audiovisivo tolgano spettatori al grande schermo. Condivisibile. In parte. C’è chi effettivamente preferisce evitare di recarsi in sala vuoi per il lievitare continuo dei prezzi dei biglietti a fronte delle irrisorie somme necessarie ad abbonarsi alle varie piattaforme, vuoi per tutti quei comfort che effettivamente lo streaming ti garantisce. Eppure, gli amanti della visione di un film in quanto Esperienza cinematografica non abbandoneranno mai la sala. Chi ama sentirsi completamente immerso nell’audio vibrante e nell’oscurità avvolgente che solo il cinema sa offrire, chi non baratterebbe mai lo schermo gigante con quello di un computer, chi ama vivere il cinema nella sua declinazione collettiva, continuerà imperterrito a scegliere la sala.

Lode allo streaming e alle sue meraviglie domestiche, dunque. E gloria al cinema e alle emozioni immersive che solo la sala sa regalare.