Squillino le trombe e rullino i tamburi. Accogliamo acclamanti l’ingresso di sua maestà. Cosa? Questo Coronavirus di cui tutti parlano non è il nuovo re del mondo? Non è per suo volere che siamo tutti rinchiusi nelle nostre abitazioni? Dite che la corona di cui si è cinto il capo è solo una membrana biologica puntellata di recettori? Sarà, ma questo non cambia il fatto che, per evitare la diffusione del virus, è necessario rimanere in casa e limitare, per quanto possibile, gli spostamenti. Come impiegare, dunque, tutto il tempo che la quarantena ci offre? Guardando un film ovviamente! LeCosimò, con la sua rubrica Cine-tema, ve ne consiglia cinque ambientati nelle corti e nelle stanze di veri re e regine: altro che Coronavirus!

ELIZABETH & ELIZABETH THE GOLDEN AGE

Un dittico visivamente magnifico racconta, tra il realmente accaduto ed il romanzato, l’ascesa e il regno di una delle regine più famose della storia: Elisabetta I d’Inghilterra. A dare il volto all’eleganza dell’ultima dei Tudors, donna tenace, avanti coi tempi, una meravigliosa Cate Blanchett in uno dei ruoli più iconici della sua carriera. E qui siamo di parte: al cospetto di sua maestà Blanchett non possiamo che inchinarci. 

THE QUEEN

Ancora inglese, ancora donna dal carattere complesso e nuovamente di nome Elisabetta, è la regina impersonata da una maestosa Helen Mirren, che con questa interpretazione guadagna un meritatissimo Oscar. Rispetto ai due film precedenti, un salto cronologico in avanti nella storia della corona britannica ci conduce alla corte di Elisabetta II, precisamente negli anni della morte di Lady Diana. Un perfetto equilibrio tra dramma e risata che tinteggia con sensibilità un capitolo nero della recente storia inglese.

IL DISCORSO DEL RE

Pare proprio che le vicende della corona britannica costituiscano una fonte inesauribile di ispirazione per la settima arte. Il re di cui nel titolo è, questa volta, Giorgio VI d’Inghilterra (Colin Firth). Salito al trono, in seguito a burrascose vicende, il sovrano dovrà fare i conti con un’opinione pubblica che lo considera inadatto ad essere re e ad una grave forma di balbuzie. La sua consorte, interpretata da una meravigliosa Helena Bonham Carter, e il suo bizzarro logopedista lo affiancheranno nel percorso che lo condurrà a conquistarsi la fiducia dei suoi sudditi.

MARIE ANTOINETTE  

Attraversiamo la Manica e giungiamo in Francia. L’ambientazione è una lussuosissima e visivamente avvolgente corte di Versailles di fine Settecento. E’ la giovane Kristen Dunst a dare volto a una delle sovrane più controverse della storia moderna: Maria Antonietta, moglie del re di Francia Luigi XVI. Una parabola coinvolgente, perfettamente architettata dalla regista Sofia Coppola, capace di delineare con credibilità le idiosincrasie di una fanciulla strappata alla sua famiglia e data in pasto ai cortigiani di Versailles, che troverà nella sregolatezza un’ancora di salvezza. 

THE CROWN

Pensavate davvero di esservi liberati così facilmente della corte inglese e dei suoi intrighi? Torniamo a Buckingham Palace per consigliarvi non un film, ma una serie tv originale Netflix, uno dei fiori all’occhiello della piattaforma di streaming. Ormai giunta alla sua terza stagione, The Crown ricostruisce, con verosimiglianza, il regno della regina Elisabetta II d’Inghilterra, analizzato tanto nell’intimità familiare quanto nei profondi legami con la storia contemporanea. Peculiarità della serie è il ricambio completo del cast ogni due stagioni, affinché l’età anagrafica degli attori sia vicina a quella che i personaggi interpretati hanno nel periodo di volta in volta focalizzato. Ne deriva una realistica tridimensionalità dei protagonisti, offerta dalle personali sfumature con cui i diversi interpreti declinano la caratterizzazione di uno stesso personaggio. Una qualità particolarmente evidente nella figura dominante di Elisabetta interpretata nelle prime stagioni della giovane Claire Foy e nella terza dall’attrice premio Oscar Olivia Coleman. Come già trapelato, la corona passerà sulla testa di Imelda Staunton che avrà la responsabilità di condurre il pubblico verso la chiusura della serie.