di Francesco Marsini

Ci eravamo lasciati a giugno con Jokic, il fuoriclasse dei Denver Nuggets, che stringeva in mano il Larry O’Brien Trophy. Dopo il draft che ha portato in NBA il miglior prospetto dall’epoca di Lebron, il francese Victor Wembanyama, ed un off-season a dir poco scoppiettante, finalmente il 24 di ottobre i palazzetti NBA sono tornati a dare spettacolo. Alcune franchigie hanno completamente cambiato volto, altre sono rimaste più o meno con lo stesso roster della scorsa stagione. 

Alcuni colpi di mercato, però, hanno sicuramente spostato gli equilibri dell’intera lega; tra questi, il passaggio di Lillard da Portland a Milwakee è stato quello che ha fatto più discutere in assoluto, visto che Dame Dolla sembrava destinato a trasferirsi in quel di Miami fino all’ultimo, incitato anche da Butler, suo amico e stella degli Heat.

E mentre nella Eastern Conference va sempre di più affermandosi il dominio e dualismo di Boston e Milwakee, nella Western Conference le cose si fanno sempre più intriganti di anno in anno, vista la presenza di almeno ben quattro contendenti al titolo, almeno sulla carta: Nuggets, Suns, Warriors e Lakers. Le prime tre sono dei veri e propri superteams; le uniche incognite sono la poca profondità della panchina per Phoenix e l’età delle proprie superstars per Golden State. Per i Lakers tutto dipenderà dalla salute fisica di Anthony Davis, devastante quando è in campo ma molto soggetto a infortuni. 

Non bisogna dimenticarsi di Luka Doncic e dei suoi Mavericks, che dopo un’annata a dir poco deludente (neanche qualificazione al play-in tournament) si vogliono riscattare, anche con l’aiuto di Kyrie Irving, playmaker dei Cavs di Lebron del titolo del 2016 e fenomenale ball-handler

Un occhio di riguardo anche ai Grizzlies: nonostante la burrascosa vicenda interna che ha coinvolto la loro stella Ja Morant verso la fine della scorsa stagione, sono comunque un’ottima squadra, anche se hanno iniziato questa nuova stagione con il record negativo di quattro sconfitte su quattro partite. Stessa cosa per i Clippers, che hanno in roster quattro stelle (Leonard, George, Harden e Westbrook), ma con la grande incognita infortuni. A Est sono carichi i Cavaliers di Mitchell e i 76ers dell’MVP in carica Joel Embiid, alla ricerca del tanto agognato passo avanti nei play-off

Fan NBA, lo spettacolo ricomincia!