di Lorenzo Bergamo –

Negli ultimi anni il ciclismo ha mosso passi da gigante in tutti i campi ed in particolare in campo sociale ed ecologico con gli incentivi attraverso bonus statali per l’acquisto di bici e percorsi che favoriscono l’uso della bicicletta. Nonostante abbia una lunga storia alle spalle piena di imprese eroiche e record, il mondo del ciclismo è stato travolto da un’ondata di innovazioni anche tecniche che ne hanno favorito in primis la diffusione di questo come uno sport, ma anche come hobby o come fenomeno legato allo slow travel, il turismo lento.

Quando si parla del ciclismo come hobby subito si pensa ad una normale passeggiata in paese ma non è così. Si dovrebbe intendere il ciclismo come un hobby sano, che non inquina, non “stancante”, facile da praticare e allo stesso tempo alla portata di tutti.

Andando in bici puoi visitare paesi diversi, sfidare la natura, scoprire nuovi posti ed andare alla ricerca dei propri limiti, cercando di superarli di giorno in giorno. 

Ovviamente come tutti gli sport, anche il ciclismo si divide in diverse sezioni come il ciclocross, il ciclismo su strada ed il ciclismo su pista. Ognuna di queste discipline si è sviluppata in questi anni in maniera diversa crescendo e dando la possibilità a più persone di praticare questo sport.

Per incentivare gli italiani a praticare il ciclismo su strada, molti comuni, sfruttando diversi finanziamenti, hanno progettato e realizzato una rete di piste ciclabili all’interno del loro territorio per fare in modo da rendere la guida più facile e sicura per qualsiasi ciclista, passando dal più al meno esperto.

Sono i comuni italiani che si sono movimentati per collegare il paese con le scuole e le università attraverso una rete di piste ciclabili. Un esempio lampante è quello dell’Università di Lecce che grazie ad alcuni lavori riuscirà a collegare le sue sedi universitarie con alcuni paesi limitrofi. E pensare che, proprio nel Salento, dove il clima è quasi sempre a nostro favore ed il terreno è pianeggiante, la maggior parte delle persone, pur di non fare due passi, utilizzano la loro automobile quando potrebbero utilizzare una bicicletta e fare allo stesso tempo un favore a loro e all’ambiente. O pensare a quelle stesse persone che non utilizzano mai la bici ma poi si ritrovano in palestra a fare diversi chilometri di cyclette obbligati a guardare nel vuoto, quando potrebbero fare la stessa attività esplorando le bellezze del Salento. 

Il ciclismo, quindi, non è più da intendere come un hobby noioso, ma come una vera attività fisica che dà la possibilità di muoversi mantenendosi in forma e soprattutto di ridare vita a quella bici che si possiede, ma che per diverso tempo è stata abbandonata in garage.