di Camilla Cerasuolo –

L’ibernazione è la pratica di congelamento del corpo di un individuo, come un lungo, profondo sonno in cui le funzioni vitali sono ridotte al minimo, nella speranza che, in futuro, si sviluppino nuove conoscenze nel campo medico e scientifico che tali da permettere, per esempio, di guarire da una malattia al momento incurabile o per vivere nuove esperienze in un futuro lontano.

Spesso l’ibernazione viene confusa con la sospensione cronica, che in realtà è diversa sotto molti aspetti.

La crionica è una tecnologia che si occupa del miglioramento delle aspettative di vita; questa pratica sperimentale consiste nel raffreddamento del corpo affinché si raggiunga la temperatura dell’azoto liquido. In questo modo il corpo non è soggetto alla decomposizione.

Il primo test di crioconservazione venne effettuato nel 1967 su James Bedford, professore statunitense di psicologia all’Università della California. Il corpo è ancora conservato presso la Alcor Life Extension Foundation.

Tutt’ora le agenzie spaziali stanno sperimentando nuove strategie per ibernare gli astronauti durante i lunghi viaggi, consentendo loro di risparmiare energie per ridurre lo stress psico-fisico.

Non si dovrebbe aspettare troppo per i primi test sugli esseri umani: una rappresentante dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha dichiarato a Space.com che, a seconda della disponibilità di fondi, le prime prove potrebbero aver luogo tra dieci anni.

Questa pratica potrebbe essere infatti la chiave per l’esplorazione del sistema solare e di pianeti ancora a noi sconosciuti, che al momento non può essere effettuata perché gli astronauti dovrebbero affrontare nello spazio sfide impossibili. 

Il risveglio è l’ultima fase del processo, ma ancora non si sa se è realizzabile e con quali effetti. 

Una delle complicazioni sarebbe riportare il corpo in una condizione di stabilità, riparando i danni causati ai tessuti.

L’esperimento scientifico, per definizione, è la dimostrazione di una teoria. Come possiamo parlare di scienza in questo caso, se la teoria non è stata mai dimostrata? Al momento più che “scienza” si può parlare di “tecnica”, cioè possibilità di impostare un procedimento che permette “tecnicamente” di “Frizzare un’esistenza” per un certo tempo.

Al momento l’unica crioconservazione realmente praticata è quella degli embrioni, una tecnica di procreazione medicalmente assistita, sicura ed efficace. Ma sarà mai possibile con un corpo adulto? E i ricordi, i pensieri personali, si potrebbero conservare anche quelli?