di Chiara Ingrosso e Elisa Calligaro

Mentre è in fase di programmazione il prossimo percorso Erasmus+ che prevede un lavoro comune tra diverse realtà scolastiche europee e che potrebbe veder coinvolto ancora il Liceo De Giorgi, prosegue quanto avviato negli scorsi anni. Dopo le tappe a Lecce, Gulpen (NL), e Freigricht (D), nei giorni scorsi un gruppo di studenti sono partiti alla volta di Enger, in Germania, per un meeting con i rappresentanti delle altre scuole europee coinvolte nel progetto. Prossima tappa sarà in Spagna nella scuola di Ubedo, vicino a Saragozza, nel prossimo dicembre.
Vi proponiamo l’esperienza raccolta dai “nostri inviati”.

il logo del progetto Erasmus+

Passare da 28 gradi a – 1 è stato scioccante, ma il calore delle famiglie che ci hanno accolto ci ha subito scaldato. Siamo riusciti a visitare alcune città, tra cui la prestigiosa Hannover, e di certo non sono mancati i ritrovi serali tra i ragazzi di varie nazionalità. Proprio in uno di questi incontri, ci è stata offerta della pizza con l’ananas: garbatamente abbiamo rifiutato. Quando si è italiani c’è il rischio di incorrere in queste disgrazie.

Piuttosto istruttivo è stato il tempo trascorso all’interno della scuola ospitante a Enger, se non altro perché, conoscendo una realtà didattica completamente diversa, abbiamo imparato che il nostro sistema scolastico non è poi così male. Tanto per cominciare, per i nostri colleghi tedeschi la classica ora di lezione equivale a circa 45 minuti, seguita da un break di 20. In tutta la giornata scolastica ci sono ben 3 break, esclusa la pausa pranzo di 40 minuti; poi, una volta a casa… no homework! Inoltre, le loro lezioni sono improntate sulla forma del debate e non basate su uno studio approfondito sui libri. Insomma, a livello di preparazione non c’è nessun paragone.
In più, ci è stata data la possibilità di visitare anche le università di Osnabruck e di Bielefeld.

Per noi, però, l’esperienza più interessante è stata la giornata trascorsa ad Hannover, durante la quale abbiamo potuto visitare gli interni dell’Opera, passando nei vari camerini e sale prova, finendo poi su un gigantesco palcoscenico.

L’esperienza fatta all’interno del Progetto Erasmus+ è assolutamente da ripetere e da consigliare. Oltre al fatto di essere stati “costretti” a parlare inglese 24 h su 24 e quindi aver migliorato il nostro uso della lingua, abbiamo conosciuto altri ragazzi dalla Spagna, dall’Inghilterra e dalla Germania stessa e, con loro, abbiamo avuto un assaggio delle diverse culture e tradizioni. La crescita personale, l’arricchimento e l’apertura mentale passano anche da questo.